Un po’ tutto torna di moda, volenti o meno.
Abbiamo visto come la moda abbia riesumato a piene mani dagli anni ’70 e ’80 capi di abbigliamenti come zeppe, pantaloni a zampa di elefante o alla pescatore, ponci, ecc…
In politica ogni tot si sente parlare di vecchie proposte come: Rifacciamo la Dc! Rianimiamo il Psi!! Che ti chiedi che la chiamiamo fare seconda repubblica? Meglio sarebbe prima repubblica bis (the Revenge of Licio Gelli).
Nel cinema è esemplare il caso della produzione cinese. Ogni cinque-dieci anni arriva una stagione in cui tutti si è attratti dalle rarefatte, eleganti, sensuali, satinate, pallosissime atmosfere del cinema cinese, basta, che ne so, un premio a Gong Li alla mostra di Venezia o a Cannes e di colpo metà dei cinema trasmettono gli ultimi capolavori della produzione mandarina. Poi arriva Natale e con Boldi e De Sica figlio, si torna a scoreggiare e palpare culi come piace a noi italiani veraci.
Ci sono poi ritorni di fiamma che mi fanno incazzare un bel po’.
Recentemente un gruppo di psichiatri, uniti sotto la sigla Aitec (associazione italiana per la terapia elettroconvulsivante), intende sottoporre una petizione al ministro Livia Turco in cui si vuole chiedere l’apertura di un servizio di Tec (Terapia elettroconvulsivante) per ogni milione di abitante in ogni regione d’Italia.
Cazzo!
La Tec è solo il termine, suggerito dal perbenista politically corrrect, per definire un crimine degli ospedali psichiatrici: l’elettroshock!!!!!
Il presidente dell’Aitec, Athanasios Koukopoulos, se la prende addirittura con la legge 180 che secondo lui ha sottratto i disturbi psichici alla medicina. Sì la medicina del dottor Mengele e dei lager nazisti magari!
La legge 180, unica in Europa, ha umanizzato un lato complesso della cura a chi soffre di tormenti di natura psichiatrica, abolendo i manicomi e istituendo i centri di igiene mentale, purtroppo la cronica mancanza di strutture ne rende spesso difficoltosa la realizzazione.
L’elettroshock provoca danno del cervello, perdita della memoria e stati di depressione.
Se non bastasse Robert Waldinger, nel capitolo sulla Psichiatria del “manuale per studenti in medicina”, pubblicato nel 1984, dice "il meccanismo di azione del Tec non è saputo. ... Come con le altre terapie somatiche in psichiatria, noi non sappiamo il meccanismo dal quale Tec esercita i suoi effetti terapeutici". Ovvero neanche i medici sanno dare una spiegazione come funzioni l’ elettroshock in termini di benefici.
Ma sappiamo cosa tecnicamente succede.
L’elettroshock consiste nel passaggio di elettricità il cervello con una forza da 70 a 400 volt e un amperaggio da 200 milliamperes a 1.6 ampere (1600 milliamperes). Il colpo elettrico è amministrato come una frazione di un secondo a molti secondi. Gli elettrodi sono messi su ciascuno lato della testa, o qualche volta sulla fronte e indietro. Il passaggio di elettricità è così potente che può bruciare la pelle sulla testa, dove gli elettrodi sono stati messi. A causa di questo, gli psichiatri distribuiscono gelatina dell'elettrodo, ovvero un gel conduttivo, per prevenire scottature della pelle per effetto dell’elettricità.
Che carini! Ci vogliono evitare di dover sembrare antiestetici….
Permettereste che qualcuno “curi”, voi o i vostri cari, con queste tecniche?
Guardate non l’augurerei neanche a Borghezio.
Ragazzi credo che l’ascolto e la solidarietà umana siano un tantino una terapia più adeguata! Qui corriamo il rischio che qualcuno chieda di lobotomizzarci se non gli stiamo a genio.. e a quello pensano già Studio Aperto, La Repubblica, Corriere della Sera, Porta a Porta, ecc…