06 ottobre 2007

Un anno di memorie casuali.

Oggi memorie casuali compie un anno!
E da bravo blog al passo con le sfide dell’attualità ha preteso di passare in boutique per cambiarsi d’abito.
Ma attenzione a cambiare è solo la veste grafica, rimarrà il solito spazio in cui il sottoscritto, proporrà, come recita la presentazione in testata, “pensieri, parole, riflessioni, esortazioni, articoli e quant'altro di un libertario un po' confuso ma simpatico”.
Vorrei quindi ringraziare chi di voi è passato, passa e passerà da queste parti per lasciare il suo commento alle mie solfe.
Ma vorrei comunque spiegarvi perché ho scelto questa nuova veste grafica.
Ci ho pensato un po’ sopra e devo dirvi che pur amando la linearità e la semplicità del precedente template, sentivo il bisogno di qualcosa che mi rappresentasse maggiormente. O meglio che parlasse di qualcosa di me già dal colpo d’occhio iniziale, di quando si arriva su queste frequenze.
Ho quindi trovato questa proposta d’impaginazione.
Il sole e la luna sono simboli che racchiudono qualcosa d’importante per me (tranquilli, Lorenzo Cherubini, alisa Jovanotti non c’entra nulla).
Del sole vi parlerò in un’altra occasione.
Oggi vi parlo della luna.
Alcuni anni fa c’è stata una persona, che ha avuto un’importanza grandissima nella mia quotidianità, nel mio cuore, nella mia anima. Di questa persona io non ho mai dimenticato nulla, perché è rimasta dentro di me, è nelle pieghe della mia energia vitale, è ancora elettricità che percorre le mie membra ed il mio stomaco. È ancora un bellissimo pensiero.
Comunque una sera di primavera, prima d’infilarci in un cinema a pochi passi da casa mia, passeggiavamo sotto una luna non del tutto piena ma assai luminosa.
I nostri nasi erano all’insù, in un momento d’ingenuo e genuino romanticismo, quando questa persona mi rivelò che la Luna aveva un segreto. Era bugiarda. Quando era “Crescente” disegnava in cielo prima un sottile arco con la curva ad est, “)” , poi una panciuta “D” che andava man mano riempiendosi fino alla Luna Piena, “O”. Quando Decresceva la panciuta “D” volgeva la curva ad ovest, “(I”, fino ad essere un sottile arco “C“. Quindi quando Cresce sembra una D e quando Decresce sembra una C, facile no?
Magari a voi sembrerà una cazzata, ma a me, in quel momento, piaceva un casino sentirsi dire certe cose, va!
Molto, molto, molto tempo dopo, quando nella mia testa frullavano ben altre faccende, rientravo di sera a piedi nella mia “casa di uomo che è andato a vivere da solo, perché non sono un bamboccione”, quando nei pressi di un corso alberato, un po’ poco illuminato, ho avuto la sgradevole avventura di venire brutalmente preso a pugni e calci in faccia per essere derubato di un cazzo di telefonino del valore di poche decine di euro. Il risultato fu una frattura del setto nasale e tre giorni all’ospedale dove mi hanno operato. Poteva andarmi peggio, potevo benissimo tornarmene tranquillamente a casa senza avere problemi. La cosa fu comunque un trauma. Per mesi non prendevo sonno senza prima rivivere mentalmente, per filo e per segno, l’aggressione; per un anno non sono quasi riuscito a girare da solo la sera per la mia città, proprio non me la sentivo; spesso quando ero in macchina mi chiudevo con la sicura la portiera, insomma… per un po’ sono rimasto preso un po’ male.
La Luna.. la mia Luna, che tanto mi ha dato, che tanto ha scandito momenti belli della mia vita, dei miei momenti d’amore e d’amicizia, quella volta era rimasta muta testimone di un mio momento drammatico.
Il tempo cicatrizza le ferite, non le fa sparire, ma almeno aiuta a sentire meno male, a mettere nel giusto posto dell’anima certe esperienze della vita, ed anche certe persone.
Quindi ora io e la luna siamo tornati buoni amici. Ci siamo riappacificati.
Diciamo che c'è stata una fase calante, ed ora si va a crescere.

15 commenti:

Anonimo ha detto...

tanti auguri al tuo blog...e che dire buon inizio di questa nuova fase lunare

Anonimo ha detto...

auguroni Maurone... e in bocca al lupo per la nuova stagione :)

giuy ha detto...

intanto buon compleblog :) Questo post mi faceva sorridere, mentre ti pensavo innamorato e romantico. Poi mi ha fatto venire i brividi e un po' di rabbia nella parte in cui racconti la tua disavventura. Ora ti auguro anche io una buona nuova fase lunare :) Ma detto tra noi, io non so se mi sarei riappacificata con la Luna, non mi piace chi sceglie l'omertà ;)

tEmPhE ha detto...

Maurone!!!
Io c'ero!


In questa antologia puoi trovare il mio racconto:
"Agnus Dei", Irene Mauriello
[url]http://i94.photobucket.com/albums/l103/Isognatori/copertina-1.jpg[/url]

Io te l'ho detto, così, per parlare.
Non urlarmi un "ma chi te l'ha chiesto?!"

Puoi (ahahahahah!) comperarlo in questo posto:
[url]http://casadeisognatori.splinder.com/[/url]

ordinandolo a questo indirizzo
[url]acquisti@casadeisognatori.com[/url]

logicamente specificando che solo a me e a me soltanto si è interessati!
Ahahahahahahahahahahahahahahahahahah

Maurone ha detto...

x mari e stone: grazie neh!

x giuy: è stato un percorso difficile, ma bisognava farlo evidentemente.

x temphe: tu ci sei sempre!Vado a leggerti ora...

Anonimo ha detto...

auguri.. nuovi progetti.. vitali
rob.

Anonimo ha detto...

all'88 che culoooo
rob.

Maurone ha detto...

Vittoria meritata grazie alla caparbietà del nostro magnifico allenatore Novellino

Anonimo ha detto...

tanto so già che vincerà il sì...scontato....però vedremo...
and
www.wrong-.splinder.com

Maurone ha detto...

Bisognerà trarre dal risultato del referendum una lettura articolata. Comunque è ovvio che ci saranno brogli su brogli da parte della Cgil-Cisl-Uil

Anonimo ha detto...

dunque auguri! Già un anno? Ed io che pensavo fossi uno nuovo,di qui... Anche io sto meditando un cambio di template...

Anonimo ha detto...

Una grande dose di auguri per il tuo blog, ma sopratutto a te...
di lune ce ne sono tante...mantieni vivo sia il ricordo di una luna che la voglia di trovarne altre...sono felice di sapere che ci sei... mi sta tutto sfuggendo dalle mani.. e delle cose "virtuali" tu sei diventato una felice certezza....

nella speranza di non far fuoriuscire le parole dallo schermo ti scrivo qui di seguito il mio monologo ..quando hai tempo mi dici che ne pensi?


UN CAMPIONE

Monologo per il Teatro
di
G P Q


(Palco spoglio,l'attore entra in scena sulla voce a sfumare fino al silenzio di un radiocronaca, vestito con una tuta di cotone vecchio tipo, posa per terra una sacca da calcio che teneva in spalla)



<< Io per il calcio c'ero nato, ero proprio bravo, lo sapevo che ero bravo, .... lo capivo,
potevo diventare un campione.

Il calcio è la mia passione,
è una sensazione la passione che non saprei descrivere, e che forse non si puo' descrivere, è talmente personale , descrivere una passione è un po' come tentare di descrivere un sogno, se non l'hai sognato tu, se non è un Tuo sogno allora non potrai mai capirlo, è come chiedere ad un vecchio pescatore di tonni di dirti che cosa è per lui il mare, usera' parole semplici , magari addirittura scontate e mentre le pronuncia in testa vede le onde sugli scogli e le migliaia di sfumature di azzurro dell'acqua tiepida alla sera verso il tramonto, o il profumo della spuma biancastra di acqua e sale che ti rimane sulla pelle.

Una passione nasce in un momento preciso della vita, o meglio ci nasci con quella passione ma lei sta li', sonnecchia tra la testa e il cuore, un letargo sornione che aspetta il giusto taglio di luce per apparire.
Io me lo ricordo quel momento, quell'apparizione era un pomeriggio tardi di giugno avevo sette anni, la lontananza del campetto del paese rispetto a casa mia, mi costringeva spesso a dovere restare nel mio cortile, che era pero' costantemente occupato da due ragazzi piu' grandi di me che si contendevano un pallone da basket in eterne partite uno contro uno.
Odiavo quel canestro, e quando finivano di giocare a basket mi rimaneva sempre poco tempo prima dell'arrivo dell'urlo di mia madre che dicendo GIO SALIIIIII metteva fine ai miei giochi.
Quel giorno pero' il calcio mi si era trasformato in un tatuaggio nella mente, in un disegno in scala uno ad uno sulle pareti del cervello, raccolsi il coraggio, dissi ai due ragazzi grandi che dovevano farmi giocare a calcio, uno di loro si giro' e mi disse sfottendomi, : Si ti facciamo giocare se fai canestro colpendo il pallone con i piedi e da li' lontano.

Beh................. il pallone ricadde dopo una parabola aerea di venti metri dritta dentro il loro canestro.

Il calcio divento' la mia passione.

Mi ricordo come se fosse ieri il primo provino che mio padre mi portò a fare.

Successe un po' di giorni dopo la storia del canestro,
il campo era bellissimo, profumava di erba appena tagliata,
tutto attorno era pieno di sponsor,
di palloni nuovi e i bambini avevano divise tutte uguali.
Mio padre fece le cose in grande.

La prima cosa che notai era che avevano tutti le scarpe nuove,
si le scarpe nuove, lucidate come se dovessero andare ad una festa,
e con i tacchetti intercambiabili e di famose marche sportive
tutti erano coperti dalle raccomandazioni dei genitori,
preoccuopati che il figlio facesse bene e venga notato o magari addirittura preso.

Mio padre mi diceva solo di stare tranquillo, di divertirmi.

Mi guardavo le scarpe, non avevo vergogna, ma me le guardavo, potevo vederci sopra tutti i tiri e tutti i passaggi e tutti i palleggi che avevo fatto usandole, ero sicuro dei miei mezzi, le mie scarpe si erano consumate a furia di partite al parco lambro con mio padre e mio cugino
il sabato pomeriggio,
i calzettoni erano un residuo bellico di mio papà,
anche le mie scarpe erano lucide...lucide si, mi faceva strofinare il lardo sulle scarpe, mio padre diceva che serviva per fare ammorbidere il cuoio.

L'allenatore mi fece mettere la divisa,
tirò fuori un elenco di nomi e ci assegno' i ruoli,
comincia la partita.

Mi dissero di tenere l'ala destra,
per chi non se ne intende di calcio , l'ala destra , è la parte destra del campo dal centrocampo all'attacco,
no perche' io a mia moglie
è da quando la conosco che cerco di spiegarle, per esempio.....il fuorigioco,
sta regola del fuorigioco a voi donne non vi entra in testa,
per noi uomini amanti del calcio è semplice, noi le regole del calcio le abbiamo sotto la pelle,
noi il calcio potremmo respiralo al posto dell'aria, per noi il calcio è il calcio, è come una galleria che ti fa perdere il segnale del cellulare e ti senti lontano dal mondo, e quando c'e' la partita della nostra squadra, in quei novanta minuti non abbiamo piu' problemi, siamo liberi per 90 minuti, siamo soli, e siamo con tutti nello stesso momento.
che lo facciamo solo per parlare e stare assieme quando discutiamo se un rigore c'era o no,
lo sappiamo tutti che c'era o che non c'era.



......la partita comincia decido di non strafare,
e come prima cosa mi si affianca un ragazzino della mia età dicendomi che lui non voleva giocare,
diceva che era stato suo papa' a convincerlo che se no si arrabbiava,
e piangeva,
io guardavo la partita,
ma ero fermo e guardavo il bambino, e lui piangeva,
la palla arrivava vicino a noi e non la prendevo perche' non volevo staccarmi da quel bambino
mi facevo gia' da piccolo tutti i miei ragionamenti io,
mi chiedevo perchè un bambino non è felice
mi chiedevo perche' fosse stato costretto a fare una cosa che non voleva ,
quando io avrei giocato a calcio tutto il giorno, e tutta la notte...mio padre sulle tribune mi guardava di traferso, facevo uno scatto per raggiungere il pallone, ma ..ma ero sensibile, sono sensibile, e la passione è passione si, ma non è mai piu' forte della compassione.

La partita' fini', papa' era deluso e mi diceva : Ma perche' non ti sei mosso,
non potevo dire a papa' la verita' non volevo che mi pensasse stupido, non ricordo
forse dissi che stavo male non so....non mi presero.

Decisi che dovevo diventare un campione.


La sera a casa ci pensavo,
ala destra ala destra, destra, destra, destra

papa' era sorridente ma dentro arrabbiato

destra destra destra fuori sorridente..destra destra..dentro incazzato destra destra destra .

Avevo in mente l'immagine del bambino costretto a giocare che piangeva

destra destra destra destra destra destra
vedevo il pallone, sembrava di poterlo raggiungere ma CAZZO non ti puoi muovere ai una missione da compiere.

destra, destra , destra...

Da quel giorno .....................,comunista, tiravo solo di sinistro
e il mio primo idolo calcistico fu maradona,
non per quanto era bravo ma perche' portava un tatuaggio di Che Guevara sulla spalla.


Io per il calcio c'ero nato, potevo diventare un campione.

Ero un fantasista, il ruolo piu' bello,
tanto di cappello per gli altri ruoli è,
rispettabilissimi, ma il fantasista, ahh il fantasista,
il fantasista va oltre i ruoli, ecco, il fantasista è quello di cui si dice "ha quel qualcosa in piu' ".
Il fantasista non ha un ruolo preciso in effetti,
non puoi tenerlo fermo,
è un po' come nella vita,non ha schemi.

Il fantasista è un po' come un artista, come un inventore, non è il direttore d'orchestra,
a quello ci pensa il centrocampista centrale, metodico, instancabile,lungimirante, il fantasista, lui è un assolo di chitarra elettrica, è un clascon suonato a tutta forza entrando in un paese silenzioso.

Si ferma solo quando vuole lui, non fa calcoli ,non premedita, il fantasista è un visionario, un'improvvisatore, un attore senza copione, è un pazzo.

Le scelte le prende nello stesso istante in cui le pensa, la gamba e il piede si muovono in contemporanea con gli impulsi del cervello,
non ha i tempi del terzino ,il cervello del fantasista, a d e sso de vo spa zza re via il pa llo ne, ragionatore il terzino,attenzione, calcolatore deve calcolarsi le percentuali lui, palla o gamba palla o gamba, palla ooo ma si GAMBA.
No il fantasista, ha piede e testa tutta assieme, scelte e sbagli, cazzate e esaltanti vittorie e cazzate rifatte ancora,
perche' il fantasista non impara dagli sbagli, non ci crede agli errori lui,
e lo tenterà dieci volte il tunnel ,se ha deciso di farti un tunnel, lui prima o poi te lo fa.

Mette in gioco tutto, mette in gioco la faccia quando tenta un dribling,
la reputazione gli scorre sotto i calzettoni, gli fa bollire il sangue.

Io anche nella vita sono un fantasista,
o per lo meno,
ho cercato di fare il fantasista,
ma nella vita i ruoli sono distribuiti da un allenatore che si chiama destino,
io ho provato a cambiare ruolo, ad alzare la voce e pretendere lo spazio mancino che mi spettava
ma sembra..sembra...come se il lardo sulle mie scarpette si fosse consumato assieme al cuoio, non avrei mai voluto toglierle quelle scarpette,
ma prima o poi arriva un giorno, arriva il giorno,
e devi stare al passo coi tempi, il fantasista puo' giocare anche scalzo mi dicevo,
si sul campo da gioco,
ma nella vita è diverso devi metterti le scarpe nella vita,
e non solo
ma a seconda dell'occasione devi metterti quella determinata scarpa.
Devi apparire e non essere, devi sembrare....allora un mattino ti guardi allo specchio
lo specchio ridacchia ricordandoti che
che sei sceso a compromessi, e ti accorgi che quel po' di fantasia
l'hai bella che persa, l'hai persa la prima volta che sei tornato indietro su una scelta perche' avevi paura,
l'hai persa quando ti sei accorto che forse essere normali è vantaggioso alla lunga,
e l'hai persa quando hai deciso di non rischiare perche' va bene cosi e tanto da dormire e da mangiare c'e' l'ho, e l'hai persa quando.....quando hai fatto il primo sorriso di circostanza, e l'hai persa quando hai deciso di stare sempre e comunque alle regole.

Io per il calcio c'ero nato, potevo diventare un campione.

Non avevo voglia di allenarmi pero',tanto correvo piu' veloce di tutti, e cosa mi dovevano insegnare a pallaggiare,a tirare a passare la palla, no il fantasista esce fuori dalla pancia della mamma con il manuale del calcio tra i piedi, e alla fine ci sono cento pagine vuote, su quel manuale, perche' le scrivera' lui quelle pagine, le inventerà lui le rovesciate , gli scatti, i tiri ad effetto, i pallonetti,le finte di corpo, i colpi di tacco.

Io l'ho capito subito che ero bravo, nel piccolo oratorio del mio paese, mi facevo vedere dalle ragazzine, e mi esaltavo, e se volevo me li scartavo tutti, una volta mi ricordo,stavo contendendo una palla ad un difensore il pallone arrivava dall'alto ed eravamo sul filo del fallo laterale, la palla stava ricadendo talmente vicina al mio corpo che bastava toccarla per farla uscire dal campo, mi si accese la luce, un bagliore, un centesimo di secondo, pazzia e lucidita' assieme, tirai fuori la maglia dai calzoncini, raccolsi il pallone con il suo tessuto e lo trasportai dove potevo giocarlo con i piedi senza farla quindi uscire del campo, azione valida tutto regolare.

Ero bravo davvero, ma non avevo voglia di allenarmi, troppo freddo di'inverno,troppo caldo d'estate, mmm piove fammi stare a casa va, ma è anche giusto che il fantasista sia cosi, provate voi a far dipingere un pittore svogliato, non dipinge se deve dipingere facendo fatica, lo so è un discorso brutto da fare ma è cosi,non siamo tutti uguali, e c'e' del bello in ogni ruolo, in ogni carattere, il fantasista non è un approfittatore lui è cosi'.PUNTO

Quando guardavamo le partite in televisione o allo stadio, io guardavo il fantasista, lo vedevo stare fermo e aggiustarsi i pantaloncini quando il resto della squadra correva e sudava e gridava e saltava,poi la palla arrivava ai suoi piedi,il tempo era come se si fermasse a guardarlo
sapevo cosa avrebbe fatto, o a chi avrebbe passato, faceva un numero e i miei amici dicevano, ooo Hai visto cosa ha fatto.. io sorridevo ma dentro di me dicevo..... io non ho visto cosa ha fatto io so' cosa ha fatto.

Peccato che nella vita, non ho avuto il coraggio di giocare come fantasista, mi sono sempre fatto mille domande e altrettanti perchè, e ho perso occasioni, e amici e tempo...nella vita non ho avuto abbastanza coraggio,non ho avuto abbastanza fantasia, in campo era un altra cosa , in campo mi muovevo come volevo e quando toccavo la palla,potevo sentire il leggero cambiamento di temperatura dovuta al suo rimbalzo sulla scarpa, e ..e eeee il rumore che faceva l'erba strappata dal terreno quando tentavo un pallonetto, è a seconda della quantita' di erba e terra che si solleva che un pallonetto riesce o no.

Ma nella vita tentare un pallonetto è molto rischioso, nella vita non puoi scavalcare il portiere, non puoi aggirare le regole e decidere da solo le strade da prendere,
o magari decidere di tornare indietro scartare con una finta un paio di episodi negativi e di ricominciare, tenendo la palla incollata al piede.

La vita non ha tempo per guardare, la vita mica sta li a godersi lo spettacolo di un fantasista, ti fa calciare e devi farlo dritto, e indirizzato bene in porta, e vedrai che segni,e l'importante è che segni, sanza giri di parole,senza troppa fantasia,devi segnare per forza se la direzione del tuo calcio era buona.

Gia' la direzione, le cose da fare, le regole,...le regole..
.
Io per il calcio c'ero nato, potevo diventare un campione.....

pero' giuro che se avessi ancora le mie scarpe con il lardo sopra, e qualcuno davanti a dirmi di tirare diritto direi...no
oggi non mi freghi, oggi voglio tirare ad effetto, oggi posso anche sbagliare.
(dalla sacca prende un pallone , palleggia mentre cala il sipario , un bambino sullo sfondo legge la strofa iniziale " come la poesia di natale" ,de "un calcio ad un pallone" dei los fastidios )

"Un calcio ad un pallone, un pugno su nel cielo, un calcio ad un pallone, calciatore guerrigliero.
Alla faccia di chi vuole che il calcio sia solo sporco business, alla faccia di chi vuole che il calcio sia solo falsa solidarietà. Bandiere e striscioni dalla curva si alzeranno solo per te, che prima di calciatore nel tuo cuore sei un ultrà. Campione fuori e dentro al campo, mille vittorie, con il comandante e L'Havana sempre nel cuore. Del vero calcio popolare sei rimasto il baluardo, la tua rivoluzione: tenetevi il miliardo "

Ciao Gio

Anonimo ha detto...

Buoncompleanno Blog! Io non ricordo nemmeno quando pè nato il mio, dovei andare a controllare...
Il nuovo template mi piace, è semplice ma carino.
La luna è il nostro pianeta, quindi dovremmo pensarne bene, se non fosse che essere lunatici è davvero una gran seccatura

Maurone ha detto...

x alicesu: grazie. Per il template, pensa ad un vestito che ti piacerebbe avere, in cui ti senti te stessa...

x gio: grazie, apprezzo quello che mi dici, sempre. E poi evviva!! Finalmente avrò qualcosa da leggere, al più presto me lo leggerò con cura, calma ed attenzione.

Xeffimeramente: seccante a volte.. ma anche divertente!

Vale ha detto...

Ma che bello il nuovo look.....
un abbraccio