Ad un anno dalla tragedia che costò la vita a sette operai nello stabilimento torinese della Thyssen-Krupp cos’è cambiato?
Verrebbe da dire nulla, o forse, in quanto “pessimisti”, si potrebbe ipotizzare che le cose vanno anche peggio.
Dall’inizio dell’anno ci sono stati 981 morti, 981440 infortuni e 24536 invalidi sul luogo di lavoro.
Il testo unico sulla sicurezza votato dal governo Prodi, all’indomani della tragedia, sta subendo un vero e proprio attacco da parte dell’attuale governo, sotto la pressione di Confindustria e delle altre organizzazioni imprenditoriali, da Confartigianato fino alla Lega delle Cooperative; tutte d’accordo a cancellare la possibilità di sanzioni per i datori di lavoro inadempienti sulla materia sicurezza, ma anche a riformare i protocolli di sicurezza stessi, in modo che questi siano rispettati solo, ed in parte, solo per “gli appalti di una certa consistenza, economica e temporale”. Con buona pace per chi cade da un tetto mentre fa dei lavori in qualche villa….
E i sindacati?
A questo attacco le sigle di base (Cub, Cobas, Sdl, ecc…) rispondono a muso duro, anche la Cgil non ci stà, e confermano e rilanciano la piattaforma dello sciopero del 12 Dicembre. Ma Cisl e Uil invece accettano che il testo possa essere riformato, con blande assicurazioni che l’impianto centrale non verrà toccato. C’è poco da crederci…
Sotto il ricatto della crisi, il rischio è tornare indietro.
Bisogna in tutti modi impedirlo.
Ecco una buona ragione per scendere in piazza venerdì 12 Dicembre.
Adoperarsi per la sicurezza nei luoghi di lavoro come per la sicurezza del posto di lavoro.
Adoperarsi per il diritto allo studio come per la sicurezza di andare in scuole che siano solide!!
Questa nostra società vive un periodo di recessione non solo economica, dove le centrali padronali richiedono l’intervento pubblico con aiuti a fondo perso, buoni per continuare a privatizzare i guadagni e collettivizzare le perdite a fronte dell’arrivo di una vera a proprio valanga nei dati dell’occupazione: sono 362 mila, secondo i dati diffusi ieri dalla Cgil, i lavoratori dell'industria, l'artigianato e il commercio messi in cassa integrazione dal gennaio scorso: e dopo l'estate il fenomeno ha avuto un'accelerazione preoccupante. Ben 10 mila le aziende coinvolte, per un totale di 280 milioni di ore di cassa; la crisi c’è ed è anche civile, culturale, emotiva.
È venuto quindi il momento di ricreare quei legami nella società che anni di liberismo smodato hanno reciso.
Creare dei fili d’acciaio che mettono in connessione i lavoratori dei varie comparti con i precari, gli studenti, i pensionati i cassintegrati, le reti contro le grandi opere nocive, le associazioni per il diritto alla casa… creare conflitti e vederli crescere non solo per disturbare il manovratore di Arcore e la sua cricca, ma anche per risvegliare questo paese da un torpore innaturale e anti-storico.
Tornare ad essere fieri di vivere in un paese Vero e Vivo!
19 commenti:
Ormai non si riesce a credere più a nulla...le porcherie del governo sono sotto gli occhi di tutti ma ben pochi hanno il coraggio di dire qualcosa;e così,il piano contro le morti sul lavoro si svela per quello che è sempre stato:uno specchietto per le allodole!Venerdì dovrà essere una giornata memorabile...
L'aumento delle morti nere (che ipocrisia chiamarle bianche), sono il risultato di un cedimento strutturale della nostra società. E poi fai bene a ricordare che Berlusconi non è il nostro unico problema (sì, è bello grosso, ma non l'unico).
spero che il 12 sia una protesta di popolo e non solo di partito, mauro.
squotere le coscienze. questo bisogna fare... siamo assuefatti, rimbecilliti... non sappiamo più cos'è il giusto e cosa non lo è... e parlo anche per noi stessi, sai?
diventa sempre più difficile "ribellarsi"
lavoriamo, lavoriamo.
il 12 deve produrre un urlo. un grande urlo
un abbraccio
Ormai io, non ho più Un Punto di riferimento in politica... che posso dire . Semplicemente non ho Punti di riferimento . Davanti a queste cose, mi vien solo da abbassare lo sguardo, spento nel vuoto .
- ma possibile che io E te abbiamo gli stessi gusti musicali? dobbiamo pensare Seriamente a far qualcosa - :d
un saluto!!
x uhurunausalama: di spechietti per le allodole ce ne riforniscono quotidianamente, hai ragione, bisogna essere informati ed informare quotidianamente...
x alligatore: se avessimo solo berlusca come problema vivremmo più rilassati, invece è solo la punta dell'iceberg.
x mariarubini: la piattaforma è amplia e condivisibile. Sarà importante vedere quanta gente incazzata (e consapevole) risponde.
x mariannapuntog: facciamo facciamo!!
x giovanotta: un saluto!
Maurone, a volte sembra che tutto passi invano.
Poi ti fermi a pensare e capisci che non solo sembra, ma così è purtroppo.
"privatizzare i guadagni e collettivizzare le perdite " è questo che rovina la vita agli Italiani, non le crisi, ma l'unica risposta che il governo s dare alla crisi è costringere a comprare a consumare a spendere, una popolazione che a mala pena riesce ad arrivare a fine mese, perchè da decenni i guadfagni vanno tutti in poche mani, e a chi lavora non va nulla.
Licenziamenti e casse integrazioni sono stati particolarmente veloci, nemmeno il tempo di valutare la crisi che i "padroni" si sono liberati della zavorra per evitare le proprie perdite. E' un sistema cannibale che dissangua gli Italiani, ma che nessuno toccherà mai, perchè il potere è proprio in mano ai cannibali, politici inclusi
x il russo: già, ma resistere, credo, è ancora la scelta più dignitosa, più sensata, più coraggiosa.
x effimera_mente: non a caso la nostra classe dirigente non soffre di "fame"...
molte volte quando sento e vedo cose come quelle che sono successe mi viene il bisogno di voltarmi e non guardare e non sapere nulla soprattutto perchè so che non ho la forza per poter impedire che succeda nuovamente. Mi sembra anche che parlarne così faccia un po' il gioco dei potenti che ti lasciano strillare un pochino e poi riprendi tu stesso le solite cose da fare e tutto passa . Per questo non dico nulla. Aspetto la possibilità. Non c'è. un grazie ancora per tutto.
Hai centrato il punto...
Creare fili d'acciaio ed unirsi, per poter concludere qualcosa!
Bisogna curare il problema dalle radici e di lavoro ce n'è tantissimo da fare in questa società colma di qualunquismo...
Si sente aria di rassegnazione in ogni angolo del nostro paese purtroppo.
...E noi resistiamo!
Un caro saluto
hai visto il film di
Calopresti che hanno
girato?
rob.
x Antonella: sì a volte vien voglia di lasciar perdere, sono attimi difficili; ma alla fine di voltare le spalle a certe cose, nò, non ci sono riuscito....
Silvia: sai quel qualunquismo gela il sangue, ma che ne sò trovo sempre qualcosa che mi scalda il cuore...
x rob: non l'ho ancora visto il film di Calopresti, ma non sempre le sue opere mi hanno detto qualcosa....
Mai smettere di sperare e combattere.
ciao compà
oggi sono stata a taranto. c'era paolo ferrero che aveva in programma un incontro con gli operai dell'ILVA e ne abbiamo approfittato per fare una riunione di area. è capitato in pieno subuglio. questa notte è morto un operaio. polacco 54 anni... era il suo ultimo giorno di lavoro. pazzesco.
in questa tragedia, forse l'unica nota positiva è che prima gli operai erano molto diffidenti, oggi hanno accolto paolo senza ostilità. non è molto ma è già qualcosa...
domani in piazza anche per il povero operaio dell'ILVA e per tutti i morti ammazzati solo per aver prestato le loro braccia per un tozzo di pane...
Un cioccolattino per te_)
I tempi di crisi portano sempre bene ai "padroni". Per quanto arcaico possa essere questo termine, è più che mai vero: non padroni del capitale o delle fabbriche, ma padroni delle vite della gente. In periodi come questo devi accettare tutto e stare zitto. Il mio ufficio ha cambiato proprietà e ci è andata di lusso: hanno confermato tutti, addirittura passando a tempo indeterminato quelli a tempo determinato (non gli interinali). Quando vedi tanta gente intorno a te che da oggi a domani non ha più uno stipendio, passi sopra al fatto che ti declassano, che ti mettono a un livello inferiore rispetto agli assunti (che è contro la legge), che ti tolgono il diritto alla mensa, che ti fanno firmare le dimissioni insieme al contratto di assunzione... Ma queste sono cose davvero minime, nulla in confronto a chi è stato sfruttato per una vita e poi viene buttato sulla strada da chi si è arricchito con il suo lavoro.
E chi vuoi che protesti per la mancanza di sicurezza? Mancano le sicurezze minime per la sussistenza per poter rivendicare il lusso della sicurezza.
Le rivendicazioni sindacali sono nate ed hanno affermato i diritti dei lavoratori in altri tempi, in un mercato del lavoro e in una società completamente diversi, monolitici, omogenei. Adesso viviamo in una palude dove nulla riesce a mettere radici, tantomeno l'unione e la solidarietà
x tutti: care e cari, in questi ultimi giorni ho avuto alcune vicissitudini personali che mi hanno tenuto lontano dal blog, tornerò presto con nuove cose, aspettatemi!!!!
x stellavale: mai, mai, mai!!
x mariarubini: sì, ho letto, in quello stabilimento mio zio ci ha passato più di trent'anni della sua vita e ha subito due infortuni gravi...
x mariannapuntog: grazie! Buono.
x effimera_mente: già è vero... ma il coraggio di non accontentarsi può essere utile alla comunità in cui viviamo...
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