“Si stava meglio quando si stava peggio!”
Alzi la mano chi non ha sentito questa frase almeno un centinaio di volte nella sua vita.
È forse la frase principe di tutti i luoghi comuni.
Per ciò, per qualcuno, era meglio quando c’era Mussolini o Craxi.
Per qualcun altro il riferimento è più intimo ed è legato ad un precedente status sociale, ad esempio: magari ieri era un impiegato Fiat, aveva 28 anni, eri vessato dal capoufficio, iscritto al sindacato “giallo” (cioè padronale) della Fismic per il solo motivo di avere chi ti compilava la dichiarazione dei redditi, ma con un contratto a tempo indeterminato, oggi invece è sei in cassaintegrazione da un’anno e mezzo e sei iscritto alla Fiom-Cgil, hai 48 anni e sai che sei praticamente fuori dal mercato del lavoro, magari provi pure a contrattare, con insuccesso, una buonuscita con Marchionne e Montezemolo per non rompere più i coglioni all’azienda. Tu si che stavi meglio quando stavi… meglio tu e basta!
E forse si stava meglio quando si stava peggio lo stanno pensando anche una buona parte dei cittadini di Napoli e dintorni, che stamattina e oggi pomeriggio hanno visto altri due drammi perpetrarsi nella loro città, ovvero l’ennesimo omicidio nelle vie cittadine (il quarto in quattro giorni) e la visita del ministro Mastella. Solidarietà per entrambe le tragedie.
Mastella, oggi a Napoli per incontrare il suo omologo francese Pascal Clément, ha aperto all'ipotesi dell'impiego dei soldati a Napoli dichiarando che: "Prima era un tabù anche per me ma adesso sono aperto alla discussione. Se l'esercito viene a risolvere questo problema annoso non è male".
L’ipotesi di una Napoli militarizzata m’inquieta molto, più che altro perché già vai avanti per le strade della metropoli partenopea avanzando un metro ogni quarto d’ora, se ci metti anche i carriarmati nelle vie, costringi i cittadini a fare cose impensabili, tipo ad andare a piedi! Nooooo! Un Napoletano a piedi noooo! Non si è mai visto! Lì impari a guidare prima di prendere la licenza elementare!
E poi mi torna in mente l’utilità dell’esercito in Sicilia, ai tempi delle famose operazioni denominate “Vespri Siciliani”, che consistevano nel fare il picchetto a Prefetture, municipi, ed altri uffici pubblici e non. Uno schiaffo alla Mafia, non c’è che dire! Che infatti era costretta a far saltare in aria i giudici lungo le autostrade o nelle periferie, quando andavano a trovare la mamma, e non più in centro città come a i bei tempi di quando si ammazzava Chinnici o Dalla Chiesa.
Ed infatti Mastella precisa che si potrebbe utilizzare l'esercito per rimuovere i rifiuti. È notorio che ciò che spinge un giovane Napoletano ad entrare nella Camorra e a pistolettare per la città sia la vergognosa presenza dei rifiuti per le vie urbane.
Bene! Ecco cosa vuol dire mettere a fare il ministro uno che piglia l’un per cento alle elezioni. La cazzata è sempre dietro l’angolo!
Personalmente piuttosto di assecondare il leader dell’Udeur mi tocca essere d’accordo con l'arcivescovo di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe, che in un' intervista al Tgr della Campania sostiene che serve "una formazione alla cultura della legalità". Sepe , quindi, boccia l'idea dell'invio dell'esercito sottolinendo che le forze dell'ordine "lavorano tanto per rispondere a tutte le emergenze", ma senza la prevenzione "non troveremo alcuna soluzione né con esercito né con altre forme di repressione”, che sembra quasi che l’abbia detto il “disobbediente” Caruso una cosa così ed invece è proprio l’arcivescovo di Napoli a proferirla, anche se poi gli tocca agitare il sangue di S.Gennaro per far star buoni i suoi fedeli.
Comunque io tirerei via i soldati dall’Afghanistan e li manderei a Ceppaloni, e li farei presidiare la casa di Mastella, quella sì che sarebbe una missione umanitaria. Per noi, ovviamente…