30 gennaio 2008

Scegli il tuo governo preferito (ovvero tecniche di autosodomia senza pagare l’ici)




E alla fine Napolitano si è deciso… per l’incarico di formare un nuovo governo è stato designato Franco Marini, l’algido presidente del Senato… ma guarda chi l’avrebbe detto!!??
In realtà in queste ore le alternative erano numerose e qui a Memorie Casuali siamo in grado di rivelarvi quali altre soluzioni giacevano sulla scrivania del presidente della repubblica, comprese alcune anticipazioni sulla relativa squadra di governo.

Decidete voi quale di queste meglio vi rappresenterebbe e mandate una mail a Napolitano e Marini, e date loro una mano a salvare il paese!!!!

• Governo Prodi bis

Presidente del Consiglio: Romano Prodi bis
Ministro degli Interni: Giuliano Amato bis
Ministro dei beni culturali: Francesco Rutelli bis
Ministro degli esteri: Massimo D’Alema bis
Ministro per la famiglia: Rosy Bindi bis
Ministro della sanità: Livia Turco bis


• Governo Ceppaloni

Presidente del Consiglio: Clemente Mastella
Ministro della Giustizia: Sandra Leonardo (moglie di Mastella)
Ministro degli Interni: Pellegrino Mastella (figlio di Mastella)
Ministro per la famiglia: Alessia Camilleri (nuora di Mastella)
Ministro delle comunicazioni: Tommaso Barbato (senatore dell’Udeur che attaccò il collega Cusumanoal grido di “Frocio”, “pezzo di checca”…)


• Governo del Vaticano

Presidente del Consiglio: papa Benedetto XVI
Ministro degli Interni: Monsignor Bagnasco
Ministro della difesa: Monsignor Ruini
Ministro per la famiglia: Paola Binetti
Ministro per i rapporti col parlamento: Padre Georghe
Ministro della sanità: dott. Mengele (amico d’infanzia di Ratzinger)


• Governo San Remo


Presidente del Consiglio: Pippo Baudo
Ministro italiani nel mondo: Toto Cotugno
Ministro dei beni culturali: Amedeo Minghi
Ministro per le politiche giovanili: Frankie Hi Nrg Mc
Ministro della giustizia: Andrea Mingardi
Ministro per le pari opportunità: Anna Tatangelo (eeeehhhhh… siiii… come no!)


• Governo Star Wars

Presidente del Consiglio: George Lucas
Ministro dei beni culturali: Obi – Wan Kenobi
Ministro per le pari opportunità: Principessa Leila Organ
Ministro della difesa: Luke Skywalker
Ministro degli esteri: Dart Fener


• Governo Simpson


Presidente del Consiglio: Homer Simpson
Ministro per le politiche giovanili: Bart Simpson
Ministro dei beni culturali: Lisa Simpson
Ministro per le pari opportunità: Marge Simpson
Ministro per la famiglia: Maggie Simpson
Ministro degli Interni: Commissario Winchestern
Ministro delle Finanze: Mr. Burns

23 gennaio 2008

Dedicato

Dedicato a chi ha votato per un governo che va a fondo ed ha passato gli ultimi 19 mesi a preoccuparsi delle condizioni di salute di Cossiga e Rita Levi Montalcini…

Dedicato a chi tifa per una squadra terzultima in classifica in serie A e che aveva come slogan in campagna abbonamenti: “Quest’anno ci divertiamo!”.

Dedicato a chi vede i propri mutui salire di cento euro a botta al mese, e che desiderava solo due cuori e una capanna.

Dedicato a chi vive assediato dai rifiuti, come se non bastasse essere vicini di casa di Bassolino.

Dedicato a chi non riesce ad avere il rinnovo del contratto di lavoro, e che si sente di dire da Montezemolo che la contrattazione è roba arcaica.

Dedicato a chi in questo paese non ci sta e vuole rompere il silenzio, e che si sente dire che è un delinquente, e se lo sente dire dagli amici di Cuffaro.

Dedicato a noi.


17 gennaio 2008

Memorie di uno scrutatore di periferia


Qualche anno fa fui chiamato a svolgere la mansione di scrutatore in una elezione provinciale, almeno mi sembra di ricordare che fosse per il rinnovo dell’amministrazione della provincia, comunque mi recai in una tale scuola della periferia sud-ovest della mia città ed intitolata ad un giornalista scomparso alla fine degli anni ’70 per mano delle Br. Così per un finesettimana mi dedicai all’armeggio di schede elettorali, carte d’identità, scatoloni, urne, matite, registri ed altri accessori dediti al conteggio di voti e preferenze.
Eravamo un gruppo di cinque o sei persone, tutti piuttosto giovani; il presidente e la segretaria di seggio erano un duo di sorelle alquanto sui generis, esuberanti, ciarlone, vestite come due prime attrici di “Grease”. Gli altri erano ragazzi che come me erano studenti o precari del lavoro.
Non ricordo ovviamente la percentuale di affluenza, ma doveva essere piuttosto alta perché le schede da scrutinare erano numerose.
A votare erano venute per lo più persone anziane, almeno fino ad un’ora prima della chiusura del seggio, negli ultimi 60 minuti si riversarono un ingente numero di under sessantaduenni che chissà come mai si erano ricordati all’estremo di quella giornata elettorale… magari richiamati all’ordine da qualche caporione di partito…
Chiuso il seggio iniziarono le operazioni di spoglio delle schede, con l’ineludibile via vai dei rappresentanti di lista che volevano essere aggiornati sull’andamento del voto, magari anche contestare qualche scheda che si voleva annullare.
Me li ricordo tutti. Una coppia di rappresentanti di Rifondazione Comunista, l’uno molto sciolto e chiacchierone, che sembrava molto impegnato a farci votare a noi la falce e martello, l’altro taciturno e teso, che ripeteva solo di tanto in tanto che la classe dei lavoratori la rappresentavano solo più loro (chissà se ora si sono legati alla “sinistra arcobaleno” o hanno seguito Turigliatto in “sinistra critica”, mah………..); poi c’era la rappresentante di Forza Italia, una bella ragazza sorridente a trentadue denti in tailleur bianco con la coccarda tricolore, che sembrava una aspirante velina (e forse lo era); il rappresentante della Lega era invece un dimesso signore anziano con la spilla del suo partito all’occhiello di un gilet da pescatore piuttosto bisunto, che segnava i voti su di un bloc-notes sgualcito, e che si aggirava con l’aria di chi avrebbe ben più preferibilmente passato la sera davanti alla televisione. I rappresentanti dei Ds invece erano più pedanti, soprattutto sui voti di preferenza, segno evidente che non fosse indifferente chi di loro riuscisse a conquistare il seggio, ogni eletto era un trenino di favori, intercessioni, sovvenzioni, a cui attaccare il proprio vagoncino di bisogni.
E per ultimi….
Lo scrutinio era quasi finito quando entrarono nel seggio due uomini dall’aria torva e obliqua, vestiti come due personaggi dei “Soprano’s”, avvicinandosi a noi, senza salutare, ci chiesero solo: “I voti dell’Udeur?”.
Noi gl’indicammo un due o tre schede che avevamo messo da parte e che rappresentavano il bottino conquistato dal partito(?) di Mastella nel nostro seggio. I loro sguardi s’irrigidirono, e uno dei due disse: “solo questi?”. La nostra presidente annuì, perdendo ogni aria di giovialità che aveva avuto fino a quel momento. Sembrava quasi che ci rimproverano, con la loro aria severa, di non essere riusciti a fare di più. Due o tre voti? Solo due o tre voti? Quanto valevano in termini percentuali? Forse l’1%... beh.. dai.. in media nazionale… perché prendersela così?
Alla fine i due luogotenenti di Mastella se ne andarono come erano venuti: senza salutare e con un alone di misterioso thriller…

Credo che quelle elezioni le vinsero il centrosinistra.

Ma comunque la mia domanda è… quei due loschi figuri che c’entravano con il partito di Mastella? Insomma lui è il ministro della giustizia! La moglie è anch’essa una stimata esponente della politica! I loro collaboratori sono degli integerrimi…. Ehi.. cos’è quel titolo di giornale? Arresti domiciliari? Concussione? Dimissioni? Ehi… ohi… ma… o cazzo!!

12 gennaio 2008

Tutta la verità su Aldo Bianzino!




Un uomo, un mite falegname, esile, meditativo, incensurato: Aldo Bianzino.

Quest'uomo era un padre, un fratello, un figlio, un compagno di vita, un pacifico, un buono, un gran lavoratore, un giovane di 44 anni che aveva ancora tanto da dare a questo mondo. La mattina del 12 ottobre scorso una pattuglia di carabinieri ha trovato alcune piantine di marijuana nel terreno del suo casolare di campagna, coltivate per uso personale, lo ha prelevato ed affidato alle patrie galere. Ha salutato il figlio 14enne e la nonna 91enne (lasciati soli nella cascina isolata tra gli appennini umbri) con la serenità e la sicurezza di essere di ritorno entro pochi giorni. Nel carcere di Capanne è stato sottoposto ad una visita medica che lo ha dichiarato in perfetta salute e poi rinchiuso in una cella di isolamento, da cui è uscito morto due giorni più tardi. Nel frattempo non c'è stata un'udienza di convalida dell'arresto, non è entrato in contatto con altri detenuti, non ha contattato nessuno esterno al carere. Cosa sia invece successo in quella cella stanno ancora provando a stabilirlo le indagini, a quasi due mesi di distanza. Le analisi autoptiche parlano di lacerazioni ed emorragie a fegato e cervello, ma di nessun segno esterno di violenza. Quello che possiamo immaginare è una violenza compiuta da un "professionista" o, nella "migliore" delle ipotesi, un'omissione di soccorso. Quello che possiamo fare è, invece, affidare le nostre speranze ad uno stato che indaga su se stesso. Quello che possiamo sperare è che sia fatta chiarezza su questo caso, che sia resa "giustizia" e dignità ad una persona, che tragedie del genere non siano più rese possibili.


07 gennaio 2008

Ho iniziato l’anno come sempre. Con i soliti riti. Il più importante, il più appassionevole riguarda la lettura.
Tra le mie mani, in questi giorni, sta trovando dimora “Solea” di Jean-Claude Izzo.
Ho scoperto Izzo quattro anni fa con “Marinai Perduti” un romanzo noir con sfondo geografico Marsiglia, come tutte sue le opere. Poi è venuta la trilogia sul poliziotto Fabio Montale (“Casino totale”, “Chourmo”, e ,appunto, “Solea”), che so avrà un triste finale, perché in ogni pagina si prepara il commiato da questo testardo, poetico, affascinante, desolato, triste, arrabbiato, solitario personaggio.
Ogni capoverso delle pagine dei libri di Izzo diffondono sensazioni nell’anima, nel corpo, nella mente come nessun altro sa fare. Quello che sento ogni volta che finisco uno dei suoi libri non riuscirei mai a spiegarlo adeguatamente. Ma mi sento bene e male allo stesso tempo. La realtà di un mondo più che imperfetto mi fa venire voglia di spendere meglio la mia vita, un po’ di Montale (o del marinaio greco Diamantis) si scopre in me.
Voglia di bere un bicchiere in un bar dove ascoltare jazz o blues o Leo Ferrè, per poi affrontare la notte e la vita con i suoi pensieri e i suoi traffici.
Voglia di cercare, cercare, cercare un senso all’infinita tristezza dell’esistere umano, senza cadere nella violenza di un mondo subdolo e meschino.
Mandare il cuore al di là del narrabile, insomma porre lo sguardo teso all’orrizzonte. Dove muoiono i sogni e nascono le lacrime.

Qualche anno fa scrissi un racconto che mandai ad un concorso; finì nella cinquina finale, ma niente di più. Era un racconto buonista, un po’ ingenuo, ma alcune passaggi, forse proprio i più ispirati, erano dovuti alle letture su Izzo.
Ve lo dono.
Tra un campo di miglio e la Fiat

Efetobore generò Moboto. Moboto generò Kojaga. Kojaga generò Kalusha. Kalusha generò Tchao. Tchao generò Ahmadou. Ahmadou generò Alassane, mio padre. Alassane generò me, Cherif.
Ripeto tra me e me questa filastrocca ogni volta che ho bisogno di infondermi coraggio, o mi annoio o quando, come ora, sento nostalgia.
La città che ora mi ospita è avvolta dal buio della notte, un’oscurità falsata dall’illuminazione pubblica e industriale. Identità di qualcosa che anni fa non conoscevo affatto.
A Tivaouane, in Senegal, dove son nato, la mia gente coltiva miglio ed arachidi, qualcuno si spinge verso la costa e fa il pescatore. La sera mio padre tornava dai campi e insegnava a me e ai miei fratelli le leggende in lingua wolof, poi ci diceva di guardare le stelle che brillavano smaglianti nel cielo nero, rassicurandoci che esse ci avrebbero accompagnato ovunque, sempre, nella buona e nella cattiva sorte, perché erano le anime dei nostri antenati, indomiti guerrieri che non avrebbero lasciato soli i loro figli. Ma la mia terra ha saputo essere anche poco benevola col mio destino, così un giorno m’imbarcai a Dakar; risalii la costa occidentale dell’Africa, facendomi baciare dal vento atlantico che sferzava la mia pelle; guardando in lontananza le sponde del Sahara giurai di tornare, un giorno. Arrivai a Gibilterra. Rimasi appena il tempo di percepire la caotica presenza di traffico umano rivestire la massicciata calcarea che forma quel luogo, crocevia fra stati, continenti, culture, destini. Poi il Mediterraneo fu il tappeto di benvenuto nell’Europa del lavoro da frugare negli angoli delle opportunità. Come a Marsiglia, la mia prima vera tappa stanziale. Dove ho imparato a non sentirmi un esule solo rimanendo me stesso, amando un posto diverso come fosse casa mia. Marsiglia dai bei platani sotto di cui sorseggiare pastis nei barucci dietro al Vieux Port. Marsiglia dalle ragazze gioiose, spontanee e disincantate. Marsiglia universale, dove ogni mercato riesce a sprigionare odore e anima di qualsiasi parte del mondo. Marsiglia dal lavoro di portuale, sudore e risate.
Poi un giorno un connazionale mi disse che in Italia c’è una città che offre parecchio lavoro nell’edilizia, pare si debba svecchiare un bel po’. Chiedo se questa città è lontana, mi rispondono di no, è appena dopo le Alpi, che per questo c’è un clima meno temperato rispetto a Marsiglia, ma sa di una folta comunità Africana e Senegalese che ci può accogliere. Lì ha persino due cugini. Pensai: - È il volere dei miei antenati che mi proteggono!
Arrivai a Torino in una giornata di tarda primavera, apparendomi da subito cortese e discontinua, frenetica e distratta. Nei mesi, che divennero anni, in cui lavorai nei cantieri edili della città, partecipai ai sostanziali mutamenti urbani di questi luoghi; mi guadagnavo il pane e cercavo d’inquadrarmi tra il silenzio e la chiusura della mia comunità e le opportunità di una città sempre accesa, prestavo, quindi, orecchio ai discorsi di donne e uomini che rammentavano di centralissime piazze trafficate divenute ora salotti di stile mitteleuropeo, di plumbee vie di scorrimento che fendevano severi contesti industriali divenire ora avveniristici itinerari che affiorano all’interno di nuove sperimentazioni di convivenza. Faticavo a comprendere la chiarezza di queste parole che mischiavano: perplessità, nostalgia, moderazione con speranza, soddisfazione e fervore. L’Africa ha un altro linguaggio quando parla, meno sofisticato, che può sapere della quiete di un granello di sabbia che vola da una duna all’altra del Sahel, ma può sapere del boato delle sanguinose guerre che si spargono fragorose dalla Mauritania al Sudan.
Ero nato nella tradizione e genuinità di Tivaouane, avevo assaggiato l’universalità di Marsiglia, ora vivo nella controversa Torino. E ci vivo con una moglie, Lucia, e un figlio, Daniele. Sono stato fortunato, sarei rimasto solo se questa piccola donna, da dietro il bancone di un bar di Largo Orbassano, non mi avesse stuzzicato con il suo sorriso regolare, la sua spontaneità contagiosa e una vivacità che la rendeva attraente. E poi coraggiosa. Mi portò per mano tra la sua famiglia, tra i suoi amici, tra i luoghi di una città che vuole proiettarsi in un futuro pirotecnico, ma portandosi dietro tutta la ritrosia che ne segna un inequivocabile DNA. Non tutti erano felici di avere un nuovo “parente” o un nuovo “amico” così diverso; diverso nella pelle, nella lingua, nella religione, ma Lucia ed io dimostrammo che eravamo una normalissima coppia come tutte le altre, e come molte altre persone ci confrontavamo con le rate di un mutuo di una casa, con la ricerca dei mobili, con le bollette da pagare, con un lavoro che oggi c’è e domani…. “Beh su arrangiatevi! Fatevi un lavoretto…”. Ci hanno anche detto, in diretta televisiva. Per questo quando è arrivato Daniele il cuore mi si è allargato, penso a come poterlo educare, all’impegno che dovrò esercitare per fargli capire chi è, per che vie si snodano le sue origini, tra Tivaouane e le Alpi, tra un campo di miglio e la Fiat, tra Dio e Allah, per questo devo ricordare, e allora…
Efetobore generò Moboto. Moboto generò Kojaga. Kojaga generò Kalusha. Kalusha generò Tchao. Tchao generò Ahmadou. Ahmadou generò Alassane. Alassane generò Cherif. Cherif generò Daniele.

01 gennaio 2008

Maurone e Memorie Casuali Vi augurano un buon 2008!
Come regalo per voi che passate di qua nientepopodimenochè un personalissimo oroscopo.
Segno per segno ecco la previsione per questo anno bisestile che vi farà come minimo diventare più vecchi di 12 mesi, ma, per magia di Damiano e Padoa Schioppa, più lontani dalla pensione di qualche scalino (uno scalino almeno cinque anni senza passare dal via…).
Cominciamo senza paura a sciorinare le pazze profezie manco si fosse Nostradamus o se vi fa più piacere Prodi.

Ariete: Giove in agguato! Un uomo o una donna sta entrando nella tua vita. Ma stai in allerta è in divisa e blandisce uno sfollagente.. tu e la tua dannata abitudine a parcheggiare sul marciapiede!!!
Toro: Saturno ti sorride! Accedi pure ad un mutuo per la casa, ma intesta l’abitazione ad una tua zia ottuagenaria, così che se non riuscirai ad estinguere il debito sarà pignorato il gatto spelacchiato della tua parente e non il tuo suv!
Gemelli: il sogno di un viaggio che ti eri ripromesso/a diventerà realtà grazie a Venere! Fai subito la valigia e sorridi quanto vuoi per aver trovato quell’annuncio del tour operetor che a prezzi stracciati ti porterà a visitare il medio-Oriente… con poche centinaia di euro “l’Al-Quaeda traveling” ti farà vivere una vacanza esplosiva…
Cancro: Urano è un amico riconoscente! Dopo tanto lavoro finalmente un periodo di meritato riposo, insomma ti potrai concedere tutto il tempo che vuoi ai tuoi hobby preferiti come “Uncinetto ad ostacoli” e “salto della cavallina storna” e questo grazie al fatto che siete riusciti finalmente a dire in faccia al vostro capo del personale che pensate di lui o lei, perciò nei prossimi mesi non preoccupatevi, voi e il lavoro non v’incontrerete più per un bel pezzo…
Leone: Mercurio è consolatore! Per quest’anno dedicatevi alla creatività per le piccole cose: centrini per scrivanie, bonsai, statuine per il presepe, candele da tavolo, spinelli…
Vergine: Marte ti porterà consiglio! Sarà l’anno dei grandi cambiamenti… cambierai lavoro, cambierai casa, cambierai partner, cambierai auto, cambierai amicizie, cambierai città.. e dopo aver visto l’ennesima puntata di Studio Aperto cambierete anche sesso…
Bilancia: Vulcano ti coccolerà! Vedrete il mondo con colori nuovi, odorerete i fiori emanare nuove fragranze, le persone vi saranno tutte amiche, vi percepirete leggeri e sempre giovani, nelle orecchie vi riecheggeranno musiche celestiali a tutte le ore, le caprette vi faranno ciao… ma badate! Non esagerate con tutto quel prozac già a prima mattina…
Scorpione: la Luna vi darà fortuna alla vita! A lavoro ogni vostro progetto si rivelerà un successo, quando giocherete in borsa le vostre speculazioni vi faranno guadagnare un sacco di soldi, le serate saranno entusiasmanti, ogni sera un partner diverso, conoscerete le ebrezze della passione selvaggia, e alla fine quando andrete a fare il test H.I.V. nessun problema... il risultato vi sorriderà: POSITIVO!!!
Sagittario: con Nettuno dalla vostra parte niente da temere! Quei chili di troppo che vi facevano apparire sgradevole, affaticati e che vi facevano ammattire per trovare dei vestiti adatti senza sembrare dei vasetti da confettura della nonna, saranno solo un brutto ricordo! Certo finire in Kenia a fare la/il missionario è costato sacrificio, ma ora che avete contratto l’ebola hai visto che figurino???
Capricorno: per voi un severo Plutone non scherzerà mica! Con le stelle non si mente: avete tradito il partner con un collega, avete parlato male del vostro principale con un concorrente, avete continuato a fumare come una ciminiera nonostante il dottore ve l’abbia proibito… ma soprattutto.. ma soprattutto.. ma soprattutto siete andati a votare alle primarie del Pd!! E mo’ pure vi lamentate se le cose vi vanno male.. tzè!
Acquario: il Sole vi illuminerà! Se al lavoro fate delle castronerie, nessun problema date la colpa ad un collega, nessuno vi biasimerà, voi siete radiosi!!! Se il partner vi annoia, cambiatelo come se fosse un calzino con chi via aggrada di più, nessuno vi biasimerà, voi siete radiosi!!! Se vi sentite annoiati andatevene in mutua alle Seychelles impietosendo il vostro medico dicendo che vi sentite depressi, nessuno vi biasimerà, voi siete radiosi!!! Ma che… niente niente siete Belusconi?
Pesci: per voi nessuna considerazione dai pianeti!!! A lavoro vi imputeranno errori che non avete commesso, il vostro partner vi tradirà e il vostro medico non crederà ai vostri sintomi di depressione perché non siete convincenti… così v’imparate a frequentare quelli dell’aquario! Stronzi!