27 novembre 2008

Tango di Passioni
Chissà se questo è il tempo più memorabile che ci possa essere.
Chissà perche mi suona così male rispetto all'iride che colorava, anni fa, le mie spalle.
Tu che iei eri un rivoluzionario, oggi sei un riformista e domani sarai un normalizzatore,
dimmi: che sollievo ha portato al tuo mutuo questa altalena?
In fondo, ora come ora, mi basterebbe solo perderti di vista.
Vorrei vivere di pani e tulipani.
Vorrei sentire sempre vicino un grido di rabbia ed un sussulto di piacere.
Datemi il tempo di ascoltare domande e sorridere una risposta.
Chissà se anche il cane Bernie ama l'odore delle candele quando bruciano in inverno?
Perchè quello che sono è quello che mi vibra dentro, come un suono di bandoneòn.
Perchè sono un tango di passioni.
E da qui vedo il lungomare da Buenos Ayres a Genova.
E vedo il mio quartiere spoglio e ricco come una strada piena di bambini a Gaza.
E vedo un corridoio che parte da Washington a Caracas.
E vedo la Luna che avvolge i respiri notturni di chi dorme a Grozny come di chi sta in un Cpt.
La mia patria è un desiderio di uguaglianza e libertà.
E non si passa da una fottuta banca prima.
Vorrei vivere di pani e tulipani.
Vorrei sentire sempre vicino un grido di rabbia ed un sussulto di piacere.
Datemi il tempo di ascoltare domande e sorridere una risposta.
Chissa se anche il cane Bernie ama i tramonti mediterranei ammirati ai piedi di un fico?



22 novembre 2008

Ciao Sandro


"Le radici di una collettività possono essere minate se tutto è mercato, dalla salute alle scelte della politica"

13 novembre 2008

Paris!

Care/i bloggers qui si sta per partire!!

Domani mattina io e la mia dolce metà si andrà a prendere il treno che ci porterà a... Parigi!!!!

Ecco un viaggietto ci voleva proprio per distendersi; ovviamente al ritorno vi posterò un po' di foto... non siate invidiosi però, in fondo voi potrete divertirvi molto più del sottoscritto leggendovi i comunicati stampa di Di Pietro.... vabbè era una battua suvvia!

Vi abbraccio, a presto!

10 novembre 2008

L'amianto tra i rifiuti (ovvero a cosa servono i militari e gli operai nella Campania di Berlusconi, la camorra ringrazia)



Militari con maschera antigas, ma non antipolvere, guanti, maniche corte e nessuna tuta protettiva: i video realizzati dagli attivisti del presidio di Chiaiano, da ieri su youtube, raccontano come procedono i lavori nella cava che dovrebbe accogliere la discarica. Senza protezioni specifiche, stanno recintando con il filo spinato le vasche in cui camion sversano materiale raccolto nella stessa zona. «Filmati e fotografie - spiega Pietro Rinaldi - sono parte della documentazione che abbiamo consegnato in procura il 29 ottobre, insieme all'esposto con cui denunciamo la presenza di amianto, amianto che lo stesso generale Giannini, braccio destro di Bertolaso, ha quantificato in circa 10 mila tonnellate, accanto a centinaia di sacchi di rifiuti speciali siglati Enel». Appena due ore dopo il deposito della denuncia, arrivano nella selva i carabinieri del Noe «ma i lavori nella cava non si sono fermati - sottolinea l'ex sindaco di Marano, Mauro Bertini - nemmeno dopo l'ammissione di Giannini, anzi sono ripresi a velocità triplicata. Questo ci fa sospettare che la relazione stilata dal Noe minimizzi il rischio per consentire la realizzazione di un primo sito in cui stoccare una parte dei rifiuti. Nonostante l'evidenza». E così in oltre duemila ieri pomeriggio sono partiti in corteo dal presidio di via Cupa dei cani, non più per dire semplicemente no alla discarica, ma per chiedere la bonifica urgente della zona.Il lavoro di inchiesta comincia il 20 ottobre quando, per un improvviso e frenetico movimento di uomini e mezzi meccanici, il presidio ha scoperto che una spianata coltivata a prugne era stata sbancata, senza nessun avviso ai proprietari, per scavare una vasca di almeno 40 metri per 20, profonda circa due metri e mezzo. Un fosso di 800 mq di superficie capace di contenere dai 16mila ai 20mila metri cubi di materiale. Per una settimana circa le riprese seguano i lavori: gli operai della Ibi, la ditta appaltatrice, continuano a operare senza alcuna protezione mentre i militari «limitano i danni» con maschere inadeguate e guanti, mentre stendono il filo spinato. Nessuno dei civili deve essere stato informato della pericolosità del sito, visto che i fotogrammi mostrano un operaio steso a riposare nel cantiere. Nella vasca impermeabilizzata, a partire dal 22 ottobre, viene sversato il materiale, lo zoom permette di inquadrare prodotti per la coibentazione, eternit, sacchi celesti. Mezzi meccanici spianano e nuovi camion sversano, come si fa quando si vuole interrare materiale in modo permanente. Il tutto proviene da una collinetta lì vicino, sbancata per costruire una strada d'accesso alla futura discarica. Ancora le immagini ne mostrano una sezione, di un innaturale colore azzurrognolo, appena ricoperta dal terreno. Finché l'amianto giaceva lì, non costituiva un pericolo immediato per la salute ma, una vota portata alla luce dai mezzi del commissariato, sottoposto al vento e alle piogge, è diventato una bomba innescata sotto il naso degli abitanti di Chiaiano e Marano, che da settimane ne respirano le fibre.Il generale Giannini, dopo l'esposto, ha dovuto ammettere in diverse interviste la presenza di amianto e rifiuti speciali nella selva, accusando i residenti di non aver vigilato sulla zona negli anni passati. Ma camminando nei cortei di questi mesi, lungo le strade che si incrociano alla rotonda Titanic, sono molte le storie che la gente racconta. Racconta come dagli anni '80 strani camion di notte si inoltrassero nelle cave per sotterrare amianto, le stesse ditte che probabilmente fanno capo al potente clan dei Nuvoletta che regna su Marano, direttamente affiliato ai Corleonesi e in ottimi rapporti con i Casalesi, signori del traffico illegale di rifiuti. Forse le stesse ditte a cui l'Enel ha affidato lo smaltimento dei vecchi contatori, raccontano in zona. Forse, però, il contrasto alla camorra è un lavoro da generali più che da civili inermi. A ottobre, poi, gli operai dell'Ibi avevano provato a protestare davanti alle telecamere dei giornalisti per le misure di sicurezza, scarse se non inesistenti, con cui lavorano da mesi, ma l'intervento di uno strano personaggio, con l'aria di essere un referente della ditta, li aveva costretti ad allontanarsi: «Ci domandiamo chi sia questo tizio - racconta Bertini - dal fare minaccioso. Non vorremmo che la malavita vigilasse sulla rapidità dei lavori». Martedì scorso un'ispezione del pubblico ministero D'Alessio ha accertato nella cava quattro vasche piene di eternit, amianto e altri rifiuti speciali. Materiale che le analisi ambientali fatte a giugno dagli esperti del sottosegretario Bertolaso, stranamente, non avevano rilevato. Così la mobilitazione al presidio continua, la prossima settimana torneranno in procura a chiedere perché i lavori continuano senza alcuna garanzia per i lavoratori e gli abitanti della zona. Soprattutto perché Bertolaso e Giannini sono ancora al loro posto, nonostante i disastri non solo ambientali fatti in Campania.




In questa prima parte si vede la vasca creata dai militari nella cava. E' progressivamente impermeabilizzata, per contenere sostanze non inertizzate.A 52 sec c'è un operaio nel cantiere senza alcuna protezione. Importante, perché poi si vedrà che i militari che mettono il filo spinato intorno alla vasca portano la maschera antigas (10 min e 10 sec nel filmato)Da 7 min e 28 sec fino a 9 min e 40 sec si vede riempimento della vasca con zoom sul materiale da discarica abusiva sversato



In questa seconda parte del filmato si vedono diverse volte zoom sui materiali sversati (fra cui si può distinguere sicuramente materiale per coibentazione, eternit, sacchi celesti ecc) come tra un minuto e 17 sec e due minuti e 20 secondi, al minuto 4 e 30 secondi (sembra proprio che stanno interrando una discarica abusiva).

06 novembre 2008

Che cosa vi hanno detto sulla Palestina?

Lettera aperta agli studenti in lotta


Sabato 29 novembre prossimo a Roma ci sarà una manifestazione nazionale di solidarietà con il popolo palestinese. Noi saremmo felici che a questa manifestazione partecipassero anche gli studenti che in queste settimane stanno lottando per affermare il loro diritto al futuro, per difendere la loro dignità e per ribadire che la crisi non devono pagarla coloro che ne sono vittime. Ma diritto al futuro, difesa della dignità e rifiuto di essere vittime di decisioni inaccettabili sono gli stessi obiettivi su cui si battono da generazioni i giovani palestinesi. Da anni infatti i palestinesi stanno combattendo per non scomparire dalla carta geografica del Medio Oriente e dall’attenzione politica internazionale. Il colonialismo israeliano sostenuto dagli USA ma anche dall’Unione Europea, sta cancellando i palestinesi. La manifestazione nazionale del 29 novembre vuole impedire che questa avvenga in silenzio e sotto gli occhi del mondo.
Il 29 novembre in occasione della Giornata Mondiale di solidarietà con il popolo palestinese, le comunità, le associazioni, le organizzazioni palestinesi in Italia si appellano all'opinione pubblica italiana, alle forze politiche, a tutti gli amanti della giustizia e della libertà – e dunque anche agli studenti che rappresentano tutto questo - perché dimostrino di essere a fianco della giusta causa del popolo palestinese. Oggi, mentre assistiamo all'orrore del ritorno di certi rigurgiti razzisti in Europa, intravediamo il pericolo di nuove guerre e stragi di civili in Medio Oriente.

Vorremo vedere gli studenti, i cittadini, le associazioni,i comitati di solidarietà, gli immigrati, manifestare tutti insieme per il diritto all’autodeterminazione dei popoli oppressi e il trionfo della pace e della giustizia.

Sabato 29 novembre vorremmo vedere nel corteo di solidarietà con la Palestina a Roma tanti operai, tanti giovani, tante donne, vi invitiamo tutti a manifestare con noi:
Per la fine dell’occupazione coloniale e militare israeliana della Palestina.
Per il diritto al ritorno ai rifugiati palestinesi, come previsto dalla risoluzione Onu 184
Per uno stato palestinese sovrano con Gerusalemme capitale,
Per la liberazione di tutti i prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane
Per lo smantellamento del regime di apartheid e delle colonie israeliane
Per lo smantellamento dell'assedio imposto alla Striscia di Gaza
Per la revoca degli accordi di cooperazione militare Italia – Israele e il ritiro delle truppe dai vari teatri di guerra .

Campagna “2008 anno della Palestina”
Per informazioni :
scrivete e chiedete a :annodellapalestina@libero.it, chiamate il 377 1153384 – 3471845229
Consultate il sito: http://www.forumpalestina.org/

03 novembre 2008

In Comunità (avviso ai naviganti)

Oggi ho cambiato posto di lavoro.
Dopo quasi otto anni di onorata attività presso un centro diurno, ho ottenuto dalla mia cooperativa di cambiare servizio e di lavorare presso una comunità alloggio che ospita donne con una disabilità medio-lieve.
Un lavoro un po' diverso fato di mediazioni di conflitti e gestione del tempo e delle risorse delle ospiti.
Non mi dilungo troppo, dico solo che avevo bisogno di cambiamenti nella mia vita, in fondo solo i paracarri non cambiano mai.
Ci sentiamo nei prossimi giorni per i soliti post di informazione/ribellione/sarcasmo/poesiaechipiùnehanemetta.....