29 dicembre 2008

Gaza












Avrei voluto scrivere un post di buon anno nuovo, ma così non è.
Servono altre parole?





24 dicembre 2008

Vi auguro a tutte e tutti un NATALE ristoratore...


...il bello verrà nei prossimi giorni, non dite che non vi avevo avvertito!!!!

19 dicembre 2008

Una questione morale è una questione di tutti

In questi giorni la politica italiana si sta chiedendo se sia meglio ricercare per se stessa la figura storica di un padre o di un “padrino” della questione morale, a quanto pare vanno di moda di più i secondi.
Il Pd sta affondando a colpi di arresti dei suoi amministratori locali, ma i suoi vertici politici decidono di non decidere, segno che tenere unito il partito costa davvero troppo e che la tanta pubblicizzata mossa di ringiovanire la dirigenza cozza con gl’interessi dei suoi capoclan e con l’impreparazione delle giovani leve.
Saviano ci ammonisce di non stupirci.
«In questi giorni – dice in una intervista a Il Manifesto - a Napoli ci sono stati arresti importanti. Mi preme parlarne qui perché c'è un movimento vivo. Che il centrosinistra abbia realizzato affari con imprenditori criminali lo si sa da più di 10 anni. Le regioni che presentano la maggiore infiltrazioni mafiose nei consigli comunali sono Campania e Calabria, amministrate da 10 anni dal centrosinistra».
Stefano Rodotà, ex Pci ed ex presidente del Pds alle origini, ricorda, sempre su Il Manifesto, come lui stesso pose la questione morale all’interno del partito poiché le “cronache di ordinaria corruzione riflettevano non la patologia ma la fisiologia dell'intero sistema politico-amministrativo dell'Italia repubblicana”, ne ottenne che i leader del Pds milanese lo denunciarono alla commissione di garanzia presieduta da Chiarante, che diede ragione al presidente, ma quando, poco tempo dopo, propose al partito di convocare le assise contro la corruzione, questa fu respinta, Occhetto chiese scusa per le deviazioni di alcune amministrazioni e la partita finì lì. A taralucci e vino, potremmo dire, no?
Non è un caso che, sulla questione morale, tra Craxi e Berlinguer, il partito di Veltroni, si ponga sulla scia del leader della “Milano da bere”.
Quando nel Novembre del 1980 Enrico Berlinguer, a seguito di una serie di scandali finanziari legati alla politica, definiti da Giorgio Galli, su Panorama, come la dimostrazione “di un inestricabile intreccio tra avventurieri della finanza e personaggi investiti di mandato di rappresentanza”, culminati nel caso della sparizione degli aiuti destinati ai terremotati del Belice, definisce che “questione morale è divenuta oggi la questione più importante”, ripresa poi, nel maggio 1981, dopo la pubblicazione degli elenchi della loggia P2, in una intervista a Scalfari, dove propone di abbandonare e superare i metodi di certi politici che hanno occupate tutte le più alte sfere dello stato e delle amministrazioni locali, non riceve una levata di scudi a suo favore all’interno del Pci e della sinistra, anzi.
Viene definito “lugubre” e “apocalittico” da esponenti della sua stessa segreteria, ed è affossato da Napolitano (sì, proprio lui…), che considerare invece prioritario dialogare con i socialisti, per riportare tutto alla calma….
Berlinguer reagisce indicando, al termine della festa dell’Unità a Torino, nel Settembre 1981, che c’è bisogno di una “grossa scossa, altrimenti il distacco tra paese reale e paese legale diventa definitivo, e chi si muove se non ci muoviamo noi?”
Una domanda attuale a cui i dirigenti che traghettarono il Pci nel Pds, poi Ds ed ora Pd, non si sono sforzati di rispondere ancora, a ventisette anni di lontananza.
A questo punto sarebbe davvero il caso di rispondere noi, popolo progressista, a questa domanda, sfiduciando quella politica legata ai poteri forti, ben raffigurata da Pd e Pdl, e ritornare ad occuparci di democrazia e rappresentanza, in prima persona. Senza cadere nel giustizialismo fine a se stesso dei Di Pietro e Grillo, perché l’obbiettivo non è vedere Berlusconi&C. in galera, ma riprenderci questo paese, curarlo, farlo ridiventare un luogo dove viverci senza macchie.

Scegliete voi:

Oppure......

06 dicembre 2008

Fili d’acciaio


Ad un anno dalla tragedia che costò la vita a sette operai nello stabilimento torinese della Thyssen-Krupp cos’è cambiato?
Verrebbe da dire nulla, o forse, in quanto “pessimisti”, si potrebbe ipotizzare che le cose vanno anche peggio.
Dall’inizio dell’anno ci sono stati 981 morti, 981440 infortuni e 24536 invalidi sul luogo di lavoro.
Il testo unico sulla sicurezza votato dal governo Prodi, all’indomani della tragedia, sta subendo un vero e proprio attacco da parte dell’attuale governo, sotto la pressione di Confindustria e delle altre organizzazioni imprenditoriali, da Confartigianato fino alla Lega delle Cooperative; tutte d’accordo a cancellare la possibilità di sanzioni per i datori di lavoro inadempienti sulla materia sicurezza, ma anche a riformare i protocolli di sicurezza stessi, in modo che questi siano rispettati solo, ed in parte, solo per “gli appalti di una certa consistenza, economica e temporale”. Con buona pace per chi cade da un tetto mentre fa dei lavori in qualche villa….
E i sindacati?
A questo attacco le sigle di base (Cub, Cobas, Sdl, ecc…) rispondono a muso duro, anche la Cgil non ci stà, e confermano e rilanciano la piattaforma dello sciopero del 12 Dicembre. Ma Cisl e Uil invece accettano che il testo possa essere riformato, con blande assicurazioni che l’impianto centrale non verrà toccato. C’è poco da crederci…
Sotto il ricatto della crisi, il rischio è tornare indietro.
Bisogna in tutti modi impedirlo.
Ecco una buona ragione per scendere in piazza venerdì 12 Dicembre.
Adoperarsi per la sicurezza nei luoghi di lavoro come per la sicurezza del posto di lavoro.
Adoperarsi per il diritto allo studio come per la sicurezza di andare in scuole che siano solide!!
Questa nostra società vive un periodo di recessione non solo economica, dove le centrali padronali richiedono l’intervento pubblico con aiuti a fondo perso, buoni per continuare a privatizzare i guadagni e collettivizzare le perdite a fronte dell’arrivo di una vera a proprio valanga nei dati dell’occupazione: sono 362 mila, secondo i dati diffusi ieri dalla Cgil, i lavoratori dell'industria, l'artigianato e il commercio messi in cassa integrazione dal gennaio scorso: e dopo l'estate il fenomeno ha avuto un'accelerazione preoccupante. Ben 10 mila le aziende coinvolte, per un totale di 280 milioni di ore di cassa; la crisi c’è ed è anche civile, culturale, emotiva.
È venuto quindi il momento di ricreare quei legami nella società che anni di liberismo smodato hanno reciso.
Creare dei fili d’acciaio che mettono in connessione i lavoratori dei varie comparti con i precari, gli studenti, i pensionati i cassintegrati, le reti contro le grandi opere nocive, le associazioni per il diritto alla casa… creare conflitti e vederli crescere non solo per disturbare il manovratore di Arcore e la sua cricca, ma anche per risvegliare questo paese da un torpore innaturale e anti-storico.
Tornare ad essere fieri di vivere in un paese Vero e Vivo!


27 novembre 2008

Tango di Passioni
Chissà se questo è il tempo più memorabile che ci possa essere.
Chissà perche mi suona così male rispetto all'iride che colorava, anni fa, le mie spalle.
Tu che iei eri un rivoluzionario, oggi sei un riformista e domani sarai un normalizzatore,
dimmi: che sollievo ha portato al tuo mutuo questa altalena?
In fondo, ora come ora, mi basterebbe solo perderti di vista.
Vorrei vivere di pani e tulipani.
Vorrei sentire sempre vicino un grido di rabbia ed un sussulto di piacere.
Datemi il tempo di ascoltare domande e sorridere una risposta.
Chissà se anche il cane Bernie ama l'odore delle candele quando bruciano in inverno?
Perchè quello che sono è quello che mi vibra dentro, come un suono di bandoneòn.
Perchè sono un tango di passioni.
E da qui vedo il lungomare da Buenos Ayres a Genova.
E vedo il mio quartiere spoglio e ricco come una strada piena di bambini a Gaza.
E vedo un corridoio che parte da Washington a Caracas.
E vedo la Luna che avvolge i respiri notturni di chi dorme a Grozny come di chi sta in un Cpt.
La mia patria è un desiderio di uguaglianza e libertà.
E non si passa da una fottuta banca prima.
Vorrei vivere di pani e tulipani.
Vorrei sentire sempre vicino un grido di rabbia ed un sussulto di piacere.
Datemi il tempo di ascoltare domande e sorridere una risposta.
Chissa se anche il cane Bernie ama i tramonti mediterranei ammirati ai piedi di un fico?



22 novembre 2008

Ciao Sandro


"Le radici di una collettività possono essere minate se tutto è mercato, dalla salute alle scelte della politica"

13 novembre 2008

Paris!

Care/i bloggers qui si sta per partire!!

Domani mattina io e la mia dolce metà si andrà a prendere il treno che ci porterà a... Parigi!!!!

Ecco un viaggietto ci voleva proprio per distendersi; ovviamente al ritorno vi posterò un po' di foto... non siate invidiosi però, in fondo voi potrete divertirvi molto più del sottoscritto leggendovi i comunicati stampa di Di Pietro.... vabbè era una battua suvvia!

Vi abbraccio, a presto!

10 novembre 2008

L'amianto tra i rifiuti (ovvero a cosa servono i militari e gli operai nella Campania di Berlusconi, la camorra ringrazia)



Militari con maschera antigas, ma non antipolvere, guanti, maniche corte e nessuna tuta protettiva: i video realizzati dagli attivisti del presidio di Chiaiano, da ieri su youtube, raccontano come procedono i lavori nella cava che dovrebbe accogliere la discarica. Senza protezioni specifiche, stanno recintando con il filo spinato le vasche in cui camion sversano materiale raccolto nella stessa zona. «Filmati e fotografie - spiega Pietro Rinaldi - sono parte della documentazione che abbiamo consegnato in procura il 29 ottobre, insieme all'esposto con cui denunciamo la presenza di amianto, amianto che lo stesso generale Giannini, braccio destro di Bertolaso, ha quantificato in circa 10 mila tonnellate, accanto a centinaia di sacchi di rifiuti speciali siglati Enel». Appena due ore dopo il deposito della denuncia, arrivano nella selva i carabinieri del Noe «ma i lavori nella cava non si sono fermati - sottolinea l'ex sindaco di Marano, Mauro Bertini - nemmeno dopo l'ammissione di Giannini, anzi sono ripresi a velocità triplicata. Questo ci fa sospettare che la relazione stilata dal Noe minimizzi il rischio per consentire la realizzazione di un primo sito in cui stoccare una parte dei rifiuti. Nonostante l'evidenza». E così in oltre duemila ieri pomeriggio sono partiti in corteo dal presidio di via Cupa dei cani, non più per dire semplicemente no alla discarica, ma per chiedere la bonifica urgente della zona.Il lavoro di inchiesta comincia il 20 ottobre quando, per un improvviso e frenetico movimento di uomini e mezzi meccanici, il presidio ha scoperto che una spianata coltivata a prugne era stata sbancata, senza nessun avviso ai proprietari, per scavare una vasca di almeno 40 metri per 20, profonda circa due metri e mezzo. Un fosso di 800 mq di superficie capace di contenere dai 16mila ai 20mila metri cubi di materiale. Per una settimana circa le riprese seguano i lavori: gli operai della Ibi, la ditta appaltatrice, continuano a operare senza alcuna protezione mentre i militari «limitano i danni» con maschere inadeguate e guanti, mentre stendono il filo spinato. Nessuno dei civili deve essere stato informato della pericolosità del sito, visto che i fotogrammi mostrano un operaio steso a riposare nel cantiere. Nella vasca impermeabilizzata, a partire dal 22 ottobre, viene sversato il materiale, lo zoom permette di inquadrare prodotti per la coibentazione, eternit, sacchi celesti. Mezzi meccanici spianano e nuovi camion sversano, come si fa quando si vuole interrare materiale in modo permanente. Il tutto proviene da una collinetta lì vicino, sbancata per costruire una strada d'accesso alla futura discarica. Ancora le immagini ne mostrano una sezione, di un innaturale colore azzurrognolo, appena ricoperta dal terreno. Finché l'amianto giaceva lì, non costituiva un pericolo immediato per la salute ma, una vota portata alla luce dai mezzi del commissariato, sottoposto al vento e alle piogge, è diventato una bomba innescata sotto il naso degli abitanti di Chiaiano e Marano, che da settimane ne respirano le fibre.Il generale Giannini, dopo l'esposto, ha dovuto ammettere in diverse interviste la presenza di amianto e rifiuti speciali nella selva, accusando i residenti di non aver vigilato sulla zona negli anni passati. Ma camminando nei cortei di questi mesi, lungo le strade che si incrociano alla rotonda Titanic, sono molte le storie che la gente racconta. Racconta come dagli anni '80 strani camion di notte si inoltrassero nelle cave per sotterrare amianto, le stesse ditte che probabilmente fanno capo al potente clan dei Nuvoletta che regna su Marano, direttamente affiliato ai Corleonesi e in ottimi rapporti con i Casalesi, signori del traffico illegale di rifiuti. Forse le stesse ditte a cui l'Enel ha affidato lo smaltimento dei vecchi contatori, raccontano in zona. Forse, però, il contrasto alla camorra è un lavoro da generali più che da civili inermi. A ottobre, poi, gli operai dell'Ibi avevano provato a protestare davanti alle telecamere dei giornalisti per le misure di sicurezza, scarse se non inesistenti, con cui lavorano da mesi, ma l'intervento di uno strano personaggio, con l'aria di essere un referente della ditta, li aveva costretti ad allontanarsi: «Ci domandiamo chi sia questo tizio - racconta Bertini - dal fare minaccioso. Non vorremmo che la malavita vigilasse sulla rapidità dei lavori». Martedì scorso un'ispezione del pubblico ministero D'Alessio ha accertato nella cava quattro vasche piene di eternit, amianto e altri rifiuti speciali. Materiale che le analisi ambientali fatte a giugno dagli esperti del sottosegretario Bertolaso, stranamente, non avevano rilevato. Così la mobilitazione al presidio continua, la prossima settimana torneranno in procura a chiedere perché i lavori continuano senza alcuna garanzia per i lavoratori e gli abitanti della zona. Soprattutto perché Bertolaso e Giannini sono ancora al loro posto, nonostante i disastri non solo ambientali fatti in Campania.




In questa prima parte si vede la vasca creata dai militari nella cava. E' progressivamente impermeabilizzata, per contenere sostanze non inertizzate.A 52 sec c'è un operaio nel cantiere senza alcuna protezione. Importante, perché poi si vedrà che i militari che mettono il filo spinato intorno alla vasca portano la maschera antigas (10 min e 10 sec nel filmato)Da 7 min e 28 sec fino a 9 min e 40 sec si vede riempimento della vasca con zoom sul materiale da discarica abusiva sversato



In questa seconda parte del filmato si vedono diverse volte zoom sui materiali sversati (fra cui si può distinguere sicuramente materiale per coibentazione, eternit, sacchi celesti ecc) come tra un minuto e 17 sec e due minuti e 20 secondi, al minuto 4 e 30 secondi (sembra proprio che stanno interrando una discarica abusiva).

06 novembre 2008

Che cosa vi hanno detto sulla Palestina?

Lettera aperta agli studenti in lotta


Sabato 29 novembre prossimo a Roma ci sarà una manifestazione nazionale di solidarietà con il popolo palestinese. Noi saremmo felici che a questa manifestazione partecipassero anche gli studenti che in queste settimane stanno lottando per affermare il loro diritto al futuro, per difendere la loro dignità e per ribadire che la crisi non devono pagarla coloro che ne sono vittime. Ma diritto al futuro, difesa della dignità e rifiuto di essere vittime di decisioni inaccettabili sono gli stessi obiettivi su cui si battono da generazioni i giovani palestinesi. Da anni infatti i palestinesi stanno combattendo per non scomparire dalla carta geografica del Medio Oriente e dall’attenzione politica internazionale. Il colonialismo israeliano sostenuto dagli USA ma anche dall’Unione Europea, sta cancellando i palestinesi. La manifestazione nazionale del 29 novembre vuole impedire che questa avvenga in silenzio e sotto gli occhi del mondo.
Il 29 novembre in occasione della Giornata Mondiale di solidarietà con il popolo palestinese, le comunità, le associazioni, le organizzazioni palestinesi in Italia si appellano all'opinione pubblica italiana, alle forze politiche, a tutti gli amanti della giustizia e della libertà – e dunque anche agli studenti che rappresentano tutto questo - perché dimostrino di essere a fianco della giusta causa del popolo palestinese. Oggi, mentre assistiamo all'orrore del ritorno di certi rigurgiti razzisti in Europa, intravediamo il pericolo di nuove guerre e stragi di civili in Medio Oriente.

Vorremo vedere gli studenti, i cittadini, le associazioni,i comitati di solidarietà, gli immigrati, manifestare tutti insieme per il diritto all’autodeterminazione dei popoli oppressi e il trionfo della pace e della giustizia.

Sabato 29 novembre vorremmo vedere nel corteo di solidarietà con la Palestina a Roma tanti operai, tanti giovani, tante donne, vi invitiamo tutti a manifestare con noi:
Per la fine dell’occupazione coloniale e militare israeliana della Palestina.
Per il diritto al ritorno ai rifugiati palestinesi, come previsto dalla risoluzione Onu 184
Per uno stato palestinese sovrano con Gerusalemme capitale,
Per la liberazione di tutti i prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane
Per lo smantellamento del regime di apartheid e delle colonie israeliane
Per lo smantellamento dell'assedio imposto alla Striscia di Gaza
Per la revoca degli accordi di cooperazione militare Italia – Israele e il ritiro delle truppe dai vari teatri di guerra .

Campagna “2008 anno della Palestina”
Per informazioni :
scrivete e chiedete a :annodellapalestina@libero.it, chiamate il 377 1153384 – 3471845229
Consultate il sito: http://www.forumpalestina.org/

03 novembre 2008

In Comunità (avviso ai naviganti)

Oggi ho cambiato posto di lavoro.
Dopo quasi otto anni di onorata attività presso un centro diurno, ho ottenuto dalla mia cooperativa di cambiare servizio e di lavorare presso una comunità alloggio che ospita donne con una disabilità medio-lieve.
Un lavoro un po' diverso fato di mediazioni di conflitti e gestione del tempo e delle risorse delle ospiti.
Non mi dilungo troppo, dico solo che avevo bisogno di cambiamenti nella mia vita, in fondo solo i paracarri non cambiano mai.
Ci sentiamo nei prossimi giorni per i soliti post di informazione/ribellione/sarcasmo/poesiaechipiùnehanemetta.....

30 ottobre 2008

Prossimamente: i titoli dei tg Rai ai tempi di Berlusconi


Il ducetto di Arcore ha tuonato: “La Rai cooperi, non diffonda pessimismo! Interverrò!”
I direttori dei tg del servizio pubblico nazionale spaventati da cotanto richiamo all’ordine, da parte del Berlusca, non si sono fatti pregare ed hanno deciso di fornire la più generosa ed intrigante offerta informativa embedded che un regime possa diffondere, roba da far impallidire il sistema informativo della “Pravda” sovietica o quella nazionalsocialista di Goebbels.
Ecco alcune chicche in preparazione di cui siamo venuti a conoscenza e che diffondiamo a puro scopo preparatorio per i prossimi giorni.

TG2:
“Approvata la legge Gelmini! Tripudio nel paese che sfila nelle strade per ringraziare il ministro del governo più a sinistra della storia.”

“Papa Ratzinger ai giornalisti: con Berlusconi al governo anche Gesù è più contento.”

“Economia: la Fed è entusiasta del modello italiano, presto anche negli altri paesi verrà usato lo schema creditizio delle banche italiane, soldi del monopoli per tutti!!”

“Sport: il Milan ha vinto, il resto è noia”


TG1:
“Al corteo studentesco di ieri aggressione comunista ai danni di sbandieratori di Blocco studentesco che erano fermi in Piazza Navona a dilettare i passanti con le loro aste tricolori.”

“La Russa: la sinistra specula sui nostri gloriosi militari!! Dov’erano loro nel 1918 mentre si combatteva sul Carso? Eh? Dov’erano sti stronzi? Eh?”

“Cultura: in edicola il nuovo libro di Bruno Vespa “Mi consenta signorina”, saggio sulle venti più belle scopate del nostro presidente del consiglio.”

“Sport: il Milan ha vinto, il resto è noia”

TG3:
“Prove di dialogo maggioranza- opposizione. Veltroni fiducioso”
il tg3 uscirà da ora in poi solo in forma ridotta…..

27 ottobre 2008

Militarismo in impennata: Italia in prima fila!!!!

Negli scorsi giorni il nostro ministro-mostro della difesa Ignazio “Unabomber” La Russa è stato in missione negli Stati Uniti, dove grazie alle sue credenziali da guerrafondaio con tanto di marca da bollo è riuscito ad accaparrarsi la disponibilità da parte degli Usa a scegliere Sigonella per il sistema Ags, che in un primo tempo sembrava destinato a sorgere in Germania. Era stato lo stesso La Russa, lo scorso giugno, a proporre a Gates, segretario alla difesa di Bush, la candidatura di Sigonella come base del nuovo sistema Nato di sorveglianza Ags (Alliance Ground Surveillance).Che cos'è l'Ags? Si continua a ripetere che è «un sistema per la sorveglianza del territorio degli stati membri della Nato». In realtà, esso servirà a sorvegliare non il territorio dei paesi dell'Alleanza atlantica, ma il «terreno», fornendo importanti informazioni «prima e durante le operazioni Nato» in altri paesi. Si tratta dunque di un sistema finalizzato non alla difesa del territorio dell'Alleanza, ma al potenziamento della sua capacità offensiva «fuori area». Esso sarà «uno strumento chiave per rendere più incisiva la Forza di risposta della Nato (Nrf)», pronta a essere proiettata «per qualsiasi missione in qualsiasi parte del mondo». Ciò sarà reso possibile da vari tipi di piattaforme aeree e stazioni di controllo terrestri, sia fisse che mobili, con cui si potranno «prendere di mira veicoli in movimento». Verrà così potenziata la funzione di Sigonella quale base della strategia offensiva Usa/Nato.
La Nato stessa lo definisce «uno dei più costosi programmi di acquisizione intrapresi dall'Alleanza», che comporta una spesa di almeno 4 miliardi di euro. Verrà realizzato da un «consorzio transatlantico» di industrie militari, comprendente la Northrop Grumman, General Dynamics, Eads, Thales e Galileo Avionica, che nel 2005 ha ricevuto un primo contratto di 23 milioni di euro. Ulteriori impegni sono stati assunti per conto dell'Italia dal governo Prodi, nel 2006. Ma qui La Russa tira fuori l'altro asso dalla manica: al Pentagono ha firmato un memorandum d'intesa, in base al quale «ciascun governo fornisce all'industria dell'altro paese l'accesso al proprio mercato della difesa». Si prospettano dunque affari d'oro per le industrie militari dei due paesi, già impegnate in programmi congiunti come quello del caccia F-35 dal costo di 300 miliardi di dollari. Essi saranno sostenuti dai rispetti stati, che destineranno altro denaro pubblico alla spesa militare. Così la nostra spesa militare procapite, già al quinto posto nel mondo, salirà ancora.
I soldi non mancheranno: basterà fare altri tagli alla scuola e all'università!!!!
Ma non basta, lo scatenato La Russa ha dato mandato per inserire l’Italia in un nuovo progetto guerrafondaio al fianco dell’amico americano, ma questa volta anche con la complicità dell’unione Europea.
Infatti l’Ue invierà a dicembre una forza navale lungo le coste somale per una «operazione contro la pirateria»: lo ha annunciato Javier Solana, alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune. Sarà composta da navi da guerra di nove paesi (Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna, Belgio, Svezia, Olanda, Cipro e Lituania). La comanderà, dal quartier generale di Northwood (Gb), il vice-ammiraglio Philip Jones. Scopo ufficiale dell'operazione è difendere dagli attacchi dei pirati le navi del World Food Programme, che portano aiuti umanitari nel Corno d'Africa.
Per lo stesso nobile scopo è appena entrato nell'Oceano Indiano un gruppo navale della Nato, lo Standing Nato Maritime Group 2 (Snmg2). Ne fanno parte sette navi da guerra di Italia, Stati uniti, Germania, Gran Bretagna, Grecia e Turchia. Lo comanda un contrammiraglio italiano, Giovanni Gumiero, a bordo del cacciatorpediniere Durand de la Penne, nave ammiraglia del gruppo. Lo Snmg2, il cui comando è assunto a rotazione dai paesi membri, dipende dall'Allied Joint Force Command Naples, permanentemente agli ordini di un ammiraglio statunitense (oggi Mark P. Fitzgerald), lo stesso che comanda le Forze navali Usa in Europa. Ma - ha dichiarato ieri lo stesso ammiraglio Fitzgerald - «c'è poco che possiamo fare per fermare i pirati, in quanto le regole d'ingaggio devono ancora essere stabilite». La Nato ha comunque annunciato che, in questo «sforzo umanitario», «continuerà a coordinare la sua assistenza con l'operazione Enduring Freedom a guida statunitense». Emerge quindi il reale scopo dell'operazione. In Somalia, la politica statunitense sta subendo un nuovo scacco: le truppe etiopiche, qui inviate nel 2006 dopo il fallimento del tentativo della Cia di rovesciare le corti islamiche sostenendo una coalizione «anti-terrorismo» dei signori della guerra, sono sotto attacco e si stanno ritirando. Washington prepara quindi altre operazioni militari per estendere il proprio controllo alla Somalia, paese importante e strategico per la sua posizione geografica sulle coste dell'Oceano Indiano. Per controllare quest'area è stazionata a Gibuti, all'imboccatura del Mar Rosso, una task force statunitense. L'intervento militare si intensifica ora con la nascita del Comando Africa degli Stati uniti, nella cui «area di responsabilità» è stato inviato il gruppo navale Nato. Questo crescente intervento militare provocherà in Somalia altre disastrose conseguenze sociali, alimentando lo stesso fenomeno della pirateria. Esso è nato in seguito al saccheggio delle zone di pesca somale da parte di flotte straniere e allo scarico di sostanze tossiche, che hanno rovinato i piccoli pescatori, diversi dei quali sono poi ricorsi alla pirateria.
Che la caccia ai pirati sia un paravento, lo dimostra l'altro compito ufficiale affidato allo Snmg2: visitare alcuni paesi del Golfo persico (Kuwait, Bahrain, Qatar ed Emirati arabi uniti), partner della Nato nel quadro dell'Iniziativa di cooperazione di Istanbul.
Le navi da guerra della Nato andranno così ad aggiungersi alle portaerei e molte altre unità (tra cui il gruppo di spedizione d'attacco Iwo Jima, passato dalla Sesta alla Quinta flotta), che gli Stati uniti hanno dislocato nel Golfo persico e nell'Oceano Indiano, per controllare le rotte petrolifere, assediare l'Iran e bombardare l'Afghanistan con l'aviazione navale.
Ufficialmente sempre per proteggere i mercantili dagli attacchi dei pirati, sono arrivate nell'Oceano Indiano navi da guerra britanniche, russe e indiane. Non poteva mancare la marina militare italiana, che ha l'onore di comandare il gruppo navale della Nato, con tanto di tricolore sulla nave ammiraglia. Come sempre, però, agli ordini di un ammiraglio statunitense….
Ma che fierezza sapere che i nostri militari fanno sventolare il nostro vessilo per il mondo come fiancheggiatori dell’Imperialismo Usa, e così l’economia s’impenna e le banche si salvano insieme alle borse.
Ah! Berlusconiani se non ci foste voi……. Come si starebbe meglio!

22 ottobre 2008

TFR ovvero.... Rabbrividiamo!!!!!!!!

Tutto è in crisi.

Scuola, politica, tessuto sociale, economia, Il Manifesto, Il Toro....... c'è ne da mettermi e metterci le dita tra i capelli e buttarsi sul prozac, o in alternativa sulle repliche di casa Vianello (tanto vale raschiare il fondo...).

Ve lo dico così: Non finisce qui!

Avete presente il tfr, ovvero il trattamento di fine rapporto che ogni mese ci viene già prelevato alla fonte, cioè in busta paga e che vedremo, se ci si riesce, quando terminiamo di lavorare in un suddeto posto d'impiego? E i fondi pensioni su cui investirli?

Sì!? Eccovi qui un po' di notizie a proposito:


In Italia, l'indice Mibtel della borsa di Milano è passato da quota 34.000 a 18.000 (dati del 7 ottobre) (- 47%).

Chi ha investito 1000 euro del proprio Tfr nel giugno 2007, si trova ora in media a 530 euro. Se aggiungiamo alcune forme di garanzia a secondo del tipo di investimento effettuato, la cifra può salire all'incredibile livello di 650-700 euro circa (una perdita secca di 300-350 euro). Chi, invece, ha tenuto il Tfr in azienda ha guadagnato 30 euro. Eppure tutti, sindacalisti, economisti, politici, giornalisti, a quei tempi declamavano a gran voce la convenienza di investire il Tfr in borsa!!!

Se il Tfr piange, i fondi pensioni non ridono. Il Fondo Pensione Integrativo dei metalmeccanici "Cometa", gestito dai sindacati, per il solo crack della Lehmann Brothers, ha perso più 3,5 milioni di euro. A tali perdite si devono sommare gli effetti derivanti dal calo di oltre il 40%% delle borse mondiali. Anche il fondo pensione dei giornalisti (che conta più di 15mila iscritti) segna profondo rosso (in media - 8%).

Notizie del tuo fondo Espero la CGIL te ne ha date? Occorre cominciare a sperare di morire prima di andare in pensione?

All'inizio della crisi le borse mondiali hanno perso in media il 40%. Secondo le stime della BRI (Banca dei Regolamenti Internazionali) il valore dei derivati era nel 2007 di 556 trilioni di dollari (cioè 556 mila miliardi). Oggi il valore è sceso a circa 333 trilioni. Nel giro di poco meno di un anno è stata bruciata una ricchezza pari a 223 trilioni di dollari. Nell'ultimo mese le varie banche centrali del globo hanno iniettato nuova liquidità per circa 5 miliardi di dollari. Una goccia nell'oceano! E' chiara l'entità della crisi?

Dal 29 settembre 2008, gli interventi pubblici a sostegno delle borse europee e americane sono ammontate a più di 1,4 miliardi di dollari. I vari paesi Europei (in ordine sparso) stanno creando fondi pubblici nazionali che si aggirano in media sul 3% del Pil. Per l'Italia si tratterebbe di mettere a disposizione una cifra pari a circa 45 miliardi di Euro, l'equivalente della finanziaria triennale che il governo di nani e ballerine vorrebbe approvare in questi giorni. Quando si tratta di tentare di salvare i mercati finanziari, i soldi saltano fuori come un coniglio dal cappello. Quando si tratta di prendere misure di welfare, garantire continuità di reddito ai precari, migliorare i servizi pubblici, evitare privatizzazioni,.. improvvisamente i soldi spariscono!!!


Silvio!!! Fai il vero miracolo: costituisciti!!!!

Và... saremo clementi.. un indulto magari salterà di nuovo fuori....

18 ottobre 2008

Ultime parole famose


La circolazione del sangue è paradossale, inutile alla medicina, falsa impossibile, incomprensibile, assurda, nociva per la vita dell'uomo.
(Guy Papin dopo che Harvey aveva annunciato la scoperta della circolazione sanguigna nel 1628)

Cartoni animati con un topo? Che idea orribile: terrorizzerà tutte le donne incinte.
(Louis B. Mayer, capo della MGM, rifiutando il personaggio di Topolino, 1928)

Lasciamo perdere: con un film così non si incassa neppure un cent.
(Irving Thalberg, direttore della Metro Goldwin Mayer, a proposito di Via col vento, 1936)

Oggi è praticamente impossibile trovare terre ancora sconosciute.
(Comitato dei Consiglieri di Isabella di Spagna, 1492)

Wellington è un pessimo generale. Prevedo la vittoria entro l'ora di pranzo.
(Napoleone Bonaparte, prima di Waterloo, 1815)

Fidel Castro rimarrà al potere al massimo per un anno.
(Fulgencio Batista, ex dittatore di Cuba, 1959)

Nemmeno Dio potrebbe fare affondare questa nave.
(Frase pronunciata da un marinaio alla signora Caldwell, una dei 705 sopravvissuti all'affondamento del Titanic, Southampton, 10 marzo 1912)

Bah... sarà la solita crisetta del cazzo…
(Silvio Berlusconi, attuale presidente del consiglio italiano, al suo autista che ieri gli chiedeva come va l’economia mondiale)

12 ottobre 2008

Manifestando


11 Ottobre 2008.
L'Opposizione di sinistra extraparlamentare si ritrova a Roma in una manifestazione di protesta verso il Governo di Berlusconi.
300000 hanno sfilato per alcune delle vie più suggestive della capitale, ma la strada per arrivare ad una unità ed ad una strategia comune, senza annessioni di una forza sull'altra, pare ancora lontana.
Eppure questo governo offre ottimi spunti per darsi da fare.
Temi come: la pace, la sicurezza del lavoro e sul lavoro, la redistribuzione verso le classi più deboli, la cura del territorio, la democrazia dal basso, la scuola per tutti, ecc... sono stati smantellati da Berlusconi e la sua banda.
In Parlamento il Pd sonnecchia e l'Italia dei Valori si muove su temi limitati, l'Udc invece media sulle future alleanze.
Tocca quindi a chi è fieramente anticapitalista sobbarcarsi l'opposizione in questo paese.
Un opposizione dal basso, di lotta, possibilmente fatto più di azioni concrete che di slogan e chiaccherate a vuoto.


Vogliamo un altra Italia. Lavoriamoci sù.




I panini alla porchetta al banchetto del Pdci romano..... un obbligo ogni volta che passo da Roma, almeno una cosa la trovo buona in quel partito!


Qualcuno non si dimentica del tema della pace...

Ogni tanto s'incontra anche un po' di ironia....



Ma la rabbia più forte se la becca la Gelmini e la sua orribile riforma.



I partigiani sanno da che parte stare.





L'Arci si batte contro il razzismo e raccoglie firme



Non manca la musica, popolare s'intende.



Un gran colpo d'occhio, i rossi marciano sul Colosseo, Alemanno che dirà?


Grande affetto verso "Il Manifesto", non può subire i tagli sull'editoria!






Ed in ultimo vorrei ommaggiare Nicoletta Dosio, pasionaria della Val di Susa e della lotta "NO TAV!".
Una donna che a settant'anni suonati si batte per non veder violentata la sua terra dagli affaristi e dalla loro opera ad alta nocività.
Una donna che non si risparmia, che prende le botte dalla polizia, che scende a Roma per urlare la sua esistenza e quella di chi con lei lotta. Ma che è capace di raggiungere i NO MOSE a Venezia, i NO DAL MOLIN a Vicenza, e i comitati NO RIGASSIFICATORE in Puglia per sfilare con loro quando serve dare una mano solidariamente.
Se serve prendere un esempio, allora vorrei essere come Nicoletta.





06 ottobre 2008

Memorie Casuali compie due anni. Quindi cambio di Template!!!
Il pensiero di oggi va agli amici di Emergency.
Con loro ho avuto una delle mie esperienze di associazionismo e attivismo civile più belle e formative.
Ho conosciuto persone splendide, con cui ho tuttora contatti, ed ho imparato che la pace è una conquista della società intera che si accompagna a tante altre iniziative che siano culturali, economiche e civili...

"La pace non può essere mantenuta con la forza, può essere solo raggiunta con la comprensione. " (Albert Einstein)


Un Centro pediatrico in Darfur.



La nostra idea di pace.




Invia un SMS al 48587 e darai un contributo alla costruzione del Centro pediatrico che Emergency realizzera' a Nyala, in Darfur.

Nyala e' abitata da oltre un milione e mezzo di persone, in larga parte profughi in fuga dalla guerra accampati nei 7 campi sorti nei sobborghi della citta'.

Da oggi al 22 ottobre gli utenti Tim, Vodafone, Wind e 3 potrannoinviare un SMS al numero 48587 del valore di 1 euro oppure effettuare allo stesso numero una chiamata da rete fissa Telecom del valore di 2euro.

L'intero ricavato sara' devoluto a Emergency.

Con questo progetto Emergency assicurera' assistenza sanitaria qualificata e gratuita alla popolazione di un'area vastissima, dando attuazione a un diritto umano fondamentale: il diritto alla salute.

Il Centro pediatrico di Emergency offrira' assistenza sanitaria qualificata e gratuita 24 ore su 24 ai bambini fino ai 14 anni di eta'per patologie quali malnutrizione, infezioni alle vie respiratorie,malaria, infezioni gastrointestinali ed effettuera' programmi diimmunizzazione e attivita' di educazione igienicosanitaria. Presso il Centro sara' attivo un ambulatorio per lo screening dei pazienti cardiopatici da trasferire al Centro Salam di Emergency di Khartoumper l'intervento di cardiochirurgia e per il successivo follow-up.

29 settembre 2008

Walter Rossi


Il clima di quello scorcio di settembre del 1977 era a Roma molto teso. Le azioni fasciste contro i militanti della sinistra si susseguono a ritmo serrato. Il 27 due studenti sono feriti a colpi di arma da fuoco all’EUR e la sera del 29 Elena Pacinelli, 19 anni, è colpita da tre proiettili in piazza Igea, luogo di ritrovo dei giovani del movimento.

Per venerdì 30 viene organizzato un volantinaggio di protesta nel quartiere della Balduina. In viale medaglie d’oro i compagni di Elena, dopo aver subito un’aggressione con sassi e bottiglie partita dalla vicina sede del MSI, vedono un blindato della polizia avanzare lentamente verso di loro, seguito da un gruppo di fascisti che lo utilizza come scudo. Tra costoro c’è anche Andrea Insabato, autore nel 2000 di un attentato contro “Il Manifesto”.

Dopo aver fatto fuoco contro i giovani di sinistra i missini arretrano, mentre gli agenti si scagliano su chi tenta di soccorrere Walter Rossi, 20 anni, militante di Lotta Continua colpito alla nuca. Proseguendo la corsa, il proiettile ferirà lievemente un benzinaio. Walter arriverà privo di vita in ospedale. Cortei e manifestazioni percorrono l’Italia nei giorni successivi, mentre sedi e ritrovi dei fascisti vengono devastati e dati alle fiamme. Durante i funerali 100 mila persone salutano Walter con le note dell’Internazionale.


Nessun provvedimento sarà preso nei confronti dei poliziotti presenti: 10 nel furgone blindato, 3 in una volante vicina e due o tre in borghese che si muovevano a piedi, secondo quanto dichiarato dal dirigente, dott. Falvella. Il fermo dei missini avverrà solo 1 ora e un quarto dopo gli spari. I 15 arrestati, tra i quali Riccardo Bragaglia, risultato positivo al guanto di paraffina, saranno ben presto scarcerati e prosciolti dall’accusa di omicidio volontario e tentato omicidio, e in seguito da quella di rissa aggravata, contestata anche a quattro compagni di Walter. Il missino Enrico Lenaz, arrestato il 4 ottobre, tornerà libero dopo pochi giorni. Nel 1981 alcuni pentiti indicarono nei fratelli Fioravanti e in Alibrandi i possibili assassini. Cristiano Fioravanti, arrestato per appartenenza ai Nar, ammise di essere stato presente ai fatti armato di una pistola, a suo dire difettosa, fornitagli da Massimo Sparti. Attribuì ad Alessandro Alibrandi il colpo mortale e a Fernando Bardi la detenzione dell’arma omicida. In seguito alla morte di Alibrandi in uno scontro a fuoco con la polizia il procedimento penale fu archiviato. Fioravanti venne condannato a nove mesi e 200 mila lire di multa solo per i reati concernenti le armi.
La vicenda giudiziaria si è definitivamente chiusa nel 2001 con l’incriminazione di tre compagni di Walter per falsa testimonianza e il non luogo a procedere, per non aver commesso il fatto, nei confronti di Cristiano Fioravanti, che ora vive libero, sotto altro nome, protetto dallo stato.

19 settembre 2008

Scoop!


Siamo in grado di diffondere alcuni momenti intimi avvenuti nei giorni scorsi tra noti esponenti dell'attualità! Frasi scappate a giornali, radio, tv e persino a Dagospia! Ma noi c'eravamo e abbiamo sentito tutto e ve le postiamo senza indugio.
Un sentito grazie alla Cia per la collaborazione.

Silvio B. : "Santità, ve lo garantisco, questo anello varrà davvero pochi euro!"
Benedetto 16: "Ma Kome!!! A Porta Portese me lo hanno fenduto per mille euro!! Mi afefano garantito ke era di valore..."
Silvio B. : "Naaaaaa....... è una pataccata!!! Si fidi, io me ne intendo...."



Max: "Eh! Caro Walter, nonostante tutto, siamo rimasti i soliti uomini di sinistra, modesti e umili! A proposito ti è caduto il portaocchiali di Cartier."

Uolter: "Grazie, Massimo."

Max: "Sua Eminenza Massimo, per favore, ma quante volte te lo devo ricordare????"


Berty: "Ma i compagni che fanno lì davanti al televisore? Guardano la partita?"

Nicky: "Macchè Fausto! Stanno a guardare Luxuria all'isola dei famosi...."

Dux Gianfranco: "Uè ragazzi, ci sono i fotografi! Sorridete e ripetete con me: Siamo tutti antifascisti!!!"

Gerarca Ignazio: "Ma dai Gianfrà! Chi ci crede!!!"

Dux Gianfranco: "Beh.... se siamo riusciti a far credere a tutti che qui Maurizio sia un essere pensante.. e pure a farlo ministro.. dai... si bevono pure questa!!!!! Vero Maurizio?"

Balilla Maurizio: " Embè.... boh... eh.. sti cazzi.... Oh... Uh... me cojoni.... Eh... alleanza nazionale... alleanza nazionale... oh... uh... biscotto.. biscotto... sti cazzi..."


S-Ventura: "Sai Morgan.. i Vanzina mi hanno proposto di fare un film con loro!!!!"

M-organ: "Ma dai.... finalmente sì che si riderà allora nei loro film!!!"

Candidato con le palin: "Ehi Giorgino! Che consiglio mi dai se vengo eletto presidente degli Iuessei?"

Giorgino: "Fatti un bel 11 Settembre che poi campi di rendita per 8 anni!!!!"

15 settembre 2008

Un'amica maestra mi ha spedito questo documento da far girare il più possibile.
Credo che il progetto della Gelmini sia di riportare il sistema educativo italiano indietro di cinquant'anni, dove per i ragazzi non allineati ai precetti di Dio, Patria e famiglia, esista solo la scelta per il futuro del tipo: galera od ospedale.......



Cosa significa in termini di didattica la restaurazione del maestro unico nella scuola italiana

Non sarebbe più possibile la suddivisione delle materie disciplinari tra diversi docenti: il maestro o la maestra unica dovrà insegnare tutte le materie per tutto il programma previsto nei 5 anni e dovrà aggiornarsi su tutto.

Non sarebbe più possibile impostare il lavoro dei docenti in classe sulla collaborazione e sul confronto, specialmente in riferimento ai bambini con difficoltà, alle scelte didattiche, agli stili di apprendimento. Ogni insegnante tornerà ad essere solo di fronte alla classe, alla didattica, alla psicologia dei bambini e delle bambine.

Non sarebbero più possibili le uscite didattiche nel territorio, musei, aule didattiche decentrate, manifestazioni sportive… Per evidenti questioni di sicurezza il singolo insegnante non può uscire dalla scuola con la classe da solo. Fino ad oggi questa didattica aperta al territorio era possibile per la presenza di più insegnanti e delle compresenze.Non sarebbe più possibile per i genitori rapportarsi ad un gruppo di insegnanti. Il riferimento diverrebbe unico, senza appello, senza possibilità di confrontarsi a più voci.

Non sarebbe più possibile una didattica di recupero e di arricchimento dell’offerta formativa perché sparirebbero le compresenze e quindi la possibilità di organizzare percorsi ad hoc per alunni in difficoltà o attività di arricchimento che prevedano lavori a gruppi.


Cosa significa in termini di posti di lavoro.

Un calcolo preciso è difficile farlo, sia perchè i dati che si hanno non sono nuovissimi, sia perchè sono parziali. Calcolando che le classi elementari statali in Italia nell'anno scolastico 2006/2007 erano 138.524 e che circa 1/5 erano a Tempo Pieno, lasciando un insegnante per classe, nelle classi a Tempo Pieno il taglio sarebbe di 27.704 insegnanti; nelle classi a modulo ne verrebbero tagliati 55.410.

In totale il taglio di insegnanti di scuola elementare per la restaurazione a regime del maestro unico sarebbe di 83.114 maestre e maestri.… e il Tempo Pieno?

È evidente che la restaurazione del maestro unico annulla di fatto il Tempo Piano. D’altronde l’esperienza del Tempo Pieno è stata il canale di pratiche e sperimentazioni attraverso cui la pluralità decente si è affermata per tutta la scuola italiana.


NO al maestro unico!!!


FIRMATE CONTRO IL MAESTRO UNICO :http://firmiamo.it/controilmaestrounico