27 settembre 2007

Sono in clima pre-derby... forse qualcuno può capirmi... diciamo che la tensione unita alla pioggia che martoria Torino in questi giorni, non m'ispirano tanti pensieri fantasiosi.... ecco perchè scrivo poco.
Comunque questo è un monologo che ho messo giù per una mia amica che ha intenzione di fare cabaret.
Difficile mettersi nei panni di una donna... anche solo per far ridere.
Saluti! Granata ovviamente...

Questioni di genuinità

Su fatemelo dire: gli uomini sono un po’ strani! Siete d’accordo? E se siete d’accordo, e qui parlo alle care signore qui presenti, avrete notato, come me, che tu questo… perdonate la confidenza, te ne accorgi solo, e dico solo, dopo che ti ci sei messa insieme!? Sti rudi mandriani corteggiatori… prima sono tutto uno sperticarsi di attenzioni alla tua genuinità, ma poi…. Prendiamo ad esempio il mio Carletto, un metro e ottanta voglia di gnocca!!!! Quando mi corteggiava non faceva altro che dirmi: “Ma non ho mai incontrato una come te!”, “Ma dove eri nascosta?”, “Tu sì che sei unica”, “Con te è come scoprire nuovi mondi”, ora invece ha certe pretese…. Tipo che non si accontenta mica che io sia solo me stessa, anzi pretende che io prenda le sembianze di donne diverse a seconda delle situazioni in cui ci troviamo, e con dei modelli ben stabiliti, vi basti pensare che nell’intimità lui mi vuole sexy e provocante come la Eva Henger con tanto di tanga formato filo interdentale, ma se devo andare a fare la spesa allora lì devo assolutamente assomigliare alla sua zia Assunta, suora carmelitana, compresa di baffi e rughe!!!!! Ma che sono un pupazzo di gomma, mica mi hanno fatto alla Pirelli!! Io sono genuinamente frutto della mia mamma e del mio papà, beh… sul mio papà magari non ci metto la mano sul fuoco, lui era biondo, alto, di Stoccolma, ma la mia mamma è di Caltanissetta, e sembra una oliva nera della Pizza alla Greca, che pensi che due così mettan al mondo una figlia che debba avere un po’ dell’uno e un po’ dell’altro o almeno sia di mezza altezza e di media bellezza, ma io, voi lo vedete, son venuta fuori che non sembro neanche una di Rovigo, ecco neanche nel mezzo sto!!!!
Ma torniamo al mio Carletto, io ci ho provato pure a stare al suo gioco, così una volta gli ho chiesto: “Ma amore cucciolone – faraone – peperone – puccietone - pisellone della mia vita… ma tu a quale grande esempio d’intelligenza femminile credi che io possa assomigliare?”. E lì io mi credevo che mi rispondesse che so… una Rita Levi Montalcini, una Isabella Allende, una Susan Sarandon, e lui invece, bestia!!!, che risponde? “Mah.. non saprei e che le due parole fanno un po’ a pugni tra loro….”, ”Ma quali parole?”, gli dico io, e lui con tutta la naturalezza di un elefante a Murano mi fa: “Intelligenza e femminile, che ci azzecano insieme?”
Ma che hanno sti uomini nella testa una peperonata di neuroni?
Per loro siamo buone solo per fare da mangiare, e intanto anche a letto, dopo un po’, diventano noiosi… mai una novità, mai un po’ di fantasia, non chiedo di abbattere la forza di gravità, ma qui non siamo neanche in presenza di un Bignami del Kamasutra!!!! Ed ora vi racconto invece l’esperienza della mia amica Amanda, che un giorno è venuta da me e, tra un caffè ed un biscotto di meliga, mi ha raccontato così: “tutte le sere il mio Pinuccio arriva a casa, apre la porta e la prima cosa che fa è chiedere: “Amò, che c’è per cena?”, poi si pantofola e non mi rivolge quasi più la parola fino a che si va a dormire, mi dà una veloce buona notte, comprensiva di bacio spazzolato in bocca, e oplà si mette a russare come una segheria del Friuli, e io niente, a contare le pecorelle e non le pecorine…
Ho deciso quindi di rendere più intrigante la nostra intimità come ha detto in tv una volta la Camilla, sai quella che fa anche la pubblicità, che si beve il suo nescafè al mattino con gli sconosciuti che trova sul divano del salotto, ma pensa lei trova un estraneo in casa mezzo tronato e senza scomporsi gli prepara la colazione, ma se capitasse una cosa così a me gli correrei dietro con la scopa: pussa via barbun!!!! Che mi rovini con lo sbavino il coprimaterasso Ikea!!!
Ma torniamo ai miei tentativi di sottile seduzione del mio pezzo di maschio… un pomeriggio m’infilo in uno di quei negozietti di sexy intimo e tra un completino sadomasobondagedaisupicchiamiquichegodo e un costumino da infermieramaialadellaasl mi accatto una cosina carina, un completo intimo nero trasparente con mantellina intonata e mascherina di velluto, ovviamente nera!! Arrivo a casa, mi faccio un bagno con i sali del Mar Morto, cospargo di fragranze profumate l’appartamento, m’infilo il mio completo e aspetto trepidante il mio Pinuccio, sento trillare il campanello, spalanco la porta, lui mi guarda da capo a piedi e mi dice: “A Zorro, che c’è per cena?”
Da non credere!!! Che ci dobbiamo più inventare noi donne per farci considerare per quello che siamo? Farci crescere la barba? Produrre birra dal seno? Abituarci a fare la pipì in piedi? Imparare a guidare?
Care sorelle qui c’è bisogno di serrare le file, di creare un vero fronte di difesa della del marchio DONNA, ecco io lo registrerei, ci farei pure un brevetto, mi farei dare un contributo dalla Comunità Europea, così nessuno si confonde tra una di noi e Platinette. Sono questioni di genuinità!
Certi uomini si divertono a tracciare figure femminili immaginarie degne del dottor Frankenstein, quasi ti plagiano per portarti da un chirurgo estetico per poi guardarti male se ti metti un po’ più di fondotinta! Eh sì perché una si sente dire che magari dovrebbe avere lo sguardo di Nicole Kidman, i capelli di Ornella Muti, il seno di Anna Falchi, le gambe di Naomi Campbell e il sedere di Jennifer Lopez, poi ci s’incazza per la procreazione assistita!!! Ma dai…….
Lancio un grido dalle Alpi al Mediterraneo: Donne di tutti i ceti unitevi!!!! Nel nome delle cose sincere di cui siamo fatte, tipo la ricrescita dei peli sulle gambe due giorni dopo la ceretta, proteggiamo la nostra femminilità dall’imperialismo maschio. Il grido di battaglia sarà: Mestruazioni libere o morte!!! Per il governo poi si vedrà…

22 settembre 2007

A volte ritornano


A volte ritornano… i Led Zeppelin!
Per commemorare un loro produttore i tre componenti del gruppo , Robert Plant, John Paul Jones e Jimmi Page si esibiranno con il figlio di John Bonham (il quarto componente morto nel 1980) in un concerto il 26 novembre a Londra. Aaaah… le atmosfere degli anni ’70 dei Led Zeppelin!!!! Quelle che mi hanno fatto conoscere ed innamorare della musica! Le loro canzoni d’amore, i ritmi dei figli dei fiori, il loro Rock Blues vertiginosamente veloce… tutto al modico costo di 125 sterline, più di 180 euro! Cioè quanto costerebbe acquistare tutta la loro discografia completa, compresi cofanetti e raccolte speciali. Per vedere tre sessantenni che si agitano sul palco… alle feste di quartiere paghi sicuramente di meno!

A volte ritornano… Fidel Castro!
Il Lider Maximo torna in tv, intervistato da un noto giornalista Cubano, dimagrito ma lucido e sufficientemente in forma. Persino griffato in una tuta ginnica, sembra un ex atleta in pensione; ma come molti sanno i veri campioni di salto mortale sono gli stessi abitanti dell’isola di Cuba.

A volte ritornano… Loretta Goggi!
Dopo lo sfogo di venerdì sera, per aver aspettato una mezz’oretta buona dietro le quinte che l’inossidabile mummia di Mike Buongiorno finisse il suo collegamento con Fiorello, la presentatrice/attrice/imitatrice/cantante/chipiùnehanemetta infilaperduecolrestoditre, ieri ha continuato a presentare le selezioni di miss Italia, la manifestazione televisiva più noiosa del mondo, a parte per chi ha evidenti surplus di testosterone (e qui è spiegato il suo successo). L’unico problema che si pone ora è: terrà ancora per questa sera il make-up che i truccatori hanno impiantato in queste sere? Ovviamente parlo della Goggi… non del toupè a prova di galleria del vento di Mike… quello è brevettato dalla Nasa.

A volte ritornano… il klu klux klan!
A Jena, in Lousiana, la popolazione di colore (una minoranza del 15%) è scesa in piazza in difesa della loro comunità dopo che sono apparsi tre manichini, raffiguranti persone di colore, impiccati ad un albero. Lo stesso albero che i bianchi considerano loro e non vedono bene che sotto le sue fronde si refrigerino anche gli Afroamericani. I movimenti di estrema destra americani, clerico-fascisti e xenofobi, stanno rialzando la cresta dopo un breve periodo di assenza dalla cronaca, tollerati dalla amministrazione Bush, che da essa preleva voti decisivi alle elezioni. Qui da noi solo un centinaio di leghisti assedia da giorni 15 rom (di cui 7 bambini) a botte di bombe molotov vicino a Pavia, con la benedizione di Borghezio e l’indifferenza del ministro Amato. Insomma ci dobbiamo accontentare…

A volte ritornano… la legge elettorale e la finanziaria!
In molti si stanno affannando a dichiarare che in primavera si tornerà a votare. Magari con una nuova legge elettorale (alla tedesca? Alla francese? Come per le regionali? Alla missionaria?), che il parlamento sembra in difficoltà ad approvare mentre lo spettro di un nuovo referendum si fa sempre più concreto. Referendum che sancirà la presenza di soli due partiti sulla scena (che tempo fa chiamai giust’appunto Mediaset e Coop), ma presto vedrete che ce ne sarà uno solo (in fondo l’esecutivo più lungo fu quello di Mussolini, 20 anni con un partito solo al governo).
Ma intanto si parla già di finanziaria. E non si sarà quante tasse porterà via o quante ne instaurerà di nuove. L’unica cosa sicura è che non mancheranno i soldi per l’elicottero di Mastella; che oltre a portarlo a vedere la Formula 1, spero lo porti anche lontano qualche migliaio di km, e poi che finisca pure la benzina.

19 settembre 2007

Gomorra



Ci sono momenti che la fiducia nel futuro mi manca.
Perché essa, inderogabilmente, passa non solo dalle mie azioni, ma anche da quelle di chi vive accanto a me, nella mia città, nella mia nazione, in questo vecchio continente che straborda storia da ogni strada, in questo mondo così vario, così globale, così lontano e così vicino (Wenders docet).
Mi spiego.
Qual è il cancro di questo paese?
Oltre ai programmi televisivi al gusto spazzatura, ad una classe politica largamente autoreferenziale e clientelare, ad una diffusa apatia verso una qualsiasi forma di cultura spontanea e genuina, alla mancanza di tolleranza ed accettazione di chi compie scelte difformi di vita rispetto al conforme o di chi fisicamente ed intelletivamente è disabile, oltre alla presenza delle morti bianche sui luoghi di lavoro, oltre all’inquinamento procurato dalle aziende, oltre a quel rigurgito violento che di tanto in tanto si manifesta e che ha il nome di fascismo.
Oltre tutto ciò (e già ce n’è) esiste la mafia.
Oppure chiamatela camorra. Oppure n’drangheta. Oppure sacra corona unita.
Oppure possiamo chiamarla Gomorra, come il libro di Roberto Saviano.
Pochi giorni fa Saviano, insieme a Fausto Bertinotti, è tornato nel suo paese di nascita, Casal di Principe, il feudo dei Casalesi, uno dei clan camorristi più potenti della regione, per la cerimonia di apertura dell’anno scolastico.
Durante il discorso del presidente della camera, tra i pochi astanti, si è distinto un gruppo di giovani che applaudito in modo canzonatorio: «Bravo, bravo!». I quali si definiscono imprenditori e dichiarono: «La camorra non esiste, l'anti-politica siamo noi». Poi se la prendono con l'autore di Roberto Saviano che da quello stesso microfono, l'anno scorso, osò pronunciare i nomi dei boss della città. Dopo quelle parole arrivarono le minacce di morte, da allora Saviano vive sotto scorta. «Nessuno minaccia Saviano, si inventa tutto per fare il deputato» dicono i guaglioni prima di disperdersi.
Come allora, Saviano, si rivolge ai clan che lo vorrebbero morto: «Lo so che pensando che questa è una semplice parata, tante parole e poi basta». Purtroppo «l'attenzione nazionale sulla camorra è uguale a zero. Il silenzio lascia nella solitudine i magistrati che rischiano per processare i camorristi che si credono padroni di questa terra e si presentano sempre come imprenditori». Ricorda, l'autore di Gomorra , che la criminalità campana non si sconfigge solo militarmente ma sciogliendo i suoi mastodontici business. Farla finita con la camorra rientra nel «diritto alla felicità» e la forza per opporsi «viene dal talento di chi abita qui». Ascoltano e lo applaudono decine di studenti e professori venuti da Aversa, Casalpesenna, S. Cipriano D'Aversa, ragazzi che sbandierano striscioni con i nomi delle vittime innocenti della malavita come la giovane Annalisa Durante e don Peppino Diana.
Sì, tutto giusto. Ma qual è la vera società, quella dei ragazzotti strafottenti finti imprenditori, o quella dei Saviano e dei ragazzi che resistono all’illegalità?
Forse c’è da meditare sulle parole di un’anonimo cittadino che da lontano guarda e commenta ad un giornale: «Non ho bisogno di leggere Gomorra perché Gomorra ce l'ho sotto gli occhi tutti i giorni. E' bello che vengano qui a parlarci e a darci coraggio, ma domani noi saremo soli come sempre».
Molto sconfortante.
Ma, attenzione! Non si pensi che tutto ciò sia la dimostrazione della ignominia del nostro Sud. A luglio Saviano sarebbe dovuto essere ospite di una rassegna artistica a Torino, ma l’appuntamento è saltato. Non si poteva garantirgli la sicurezza. La cosa fu trattata dai giornali come se Saviano fosse incappata in una banale indisponibilità, tipo un raffreddore. Invece una città come Torino ha letteralmente piegato la testa in giù davanti a Gomorra.
Qui c’è qualcosa, che è stato perso, di molto più importante che della faccia e dell’ottimismo. Qui si è persa la dignità.

14 settembre 2007

Mc Stronz ha perso!

Lo ammetto. Quando ho sentito che Calderoli ha intenzione di organizzare il “maiale-day” pensavo che stesse dedicandosi ai preparativi del suo compleanno. Invece, come molti saprete, si tratta di una provocazione del senatore leghista di significato anti-islamica per protestare contro il progetto della costruzione di una moschea a Bologna.
Si sa che per i mussulmani la carne di maiale è impura. È una prescrizione delle loro scritture sacre. L’origine di questo divieto si deve al fatto che al tempo della stesura del Corano, la carne di maiale, spesso mal cucinata, era veicolo di germi e malattie mortali come la tenia.
Quindi il Calderoli ha pensato bene che una passeggiata con il suo maiale (ha un maiale come animale domestico??? Pensa che tiene in camera da letto allora?!) sul terreno in questione avrebbe sconsigliato agl’islamici la costruzione del loro luogo di preghiera.
La mia umile proposta sarebbe quella di devolvere Calderoli (e non il suo maiale, poverino) ad una nota catena di fast food come carne per i suoi hamburger, magari per una nuova linea di prodotti. Ho già il nome: “Mc padan”. Per il leghista che non vuole rinunciare alle delizie del mangiare veloce.



A proposito della nota catena di fast food americana, vi ricordate della vicenda della cameriera licenziata da un ristorante torinese della catena perché ha regalato il suo pasto aziendale ad un giovane ragazzino che chiedeva l’elemosina fuori dal locale? Ne abbiamo parlato nel post:
maurone-memoriecasuali.blogspot.com/2007/03/mc-stronz-la-zona-di-piazza-castello_30.html.
Bene una sentenza della corte di appello di ieri ha annullato il licenziamento della lavoratrice (in prima grado il licenziamento era stato confermato) e predisposto la restituzione delle 18 mensilità arretrate, più altre 15 se la lavoratrice (che per un periodo non potendosi pagare l’affitto di casa fu costretta a passare le notti in un dormitorio) confermerà di lavorare dove tuttora presta servizio, una casa di riposo. Lo scrissi allora lo ripeto ora: Debora, Mc Stronz non ti merita! Ma almeno ora hai avuto giustizia. Buona fortuna!

11 settembre 2007

Vai a fare del bene…


È un periodo un po’ particolare. Alquanto strano, e se non fosse perché certi temi sono terribilmente seri, sarebbe da pensare che questa seconda tranche del 2007 sia all’insegna del ridicolo.
Come intendere allora le parole dei sindaci di centro-sinistra che scendono in guerra contro i lavavetri, giustificandosi che serve per evitare il ritorno del fascismo? Come intendere il video messaggio di un sedicente Bin Laden che invita gli occidentali a convertirsi all’islam perché per la religione mussulmana non si pagano le tasse (“niente tasse e la possibilità di avere tante mogli? Ehi ragazzi questo Islam è per me”, così pare abbia dichiarato Berlusconi, ma non confermiamo.. sono voci di corridoio, anzi di garçonniere)? Come intendere la presenza in Israele di un gruppo di neonazi ebrei, immigrati dall’ex Unione Sovietica, che sognavano la fine del sionismo? Come intedere le parole di Napolitano che dichiara di sentirsi fuori dalle dispute politiche, e che preferisce fare finta di niente se sente qualcuno che lo chiama in causa? Ma che cazzo credeva di fare come presidente della Repubblica? Qualche sfilata ogni tanto? Farsi servire il caffè la mattina dai carrozzieri?
Che serve ancora per vincere l’oscar del grottesco quest’anno?
Il principe Carlo alla Juventus?
Borghezio ad una parata No-global?
Beppe Grillo che fa uno spot per Veltroni?
Valentino Rossi con un 730 in mano?
Bernie che dice miaooo?
Francesco Totti premiato all’accademia della Crusca?
Prodi che arriva a mangiare il panettone anche quest’anno?
Dai…
Intanto un consiglio. Se in Italia volete fare del bene pensateci sù 2 volte. Si rischia il carcere.
L'8 agosto sette pescatori tunisini (Mohammed Lamine Bayyoudh, che stava aiutando il padre, Abdel Krim Bayyoudh, prima dell'inizio dell'anno scolastico, Kamel Ben-Khalifa, padre di cinque bambini, Hamza Braham; Abdel-Wahid Ghafouri; Lassaad Gharrad; Abdel-Basset Jenzari) salvarono la vita a 29 uomini, 11 donne (di cui una al nono mese di gravidanza) e due bambini piccoli, di cui uno poliomielitico, prendendoli a bordo dei motopescherecci Morthada e Mohamed el-Hedi. Il comandante Jenzari avvisò immediatamente del salvataggio le autorità tunisine, che ne informarono il Centro di coordinamento del soccorso marittimo di Roma, che girò l'Sos alla nave della Marina Vega perché prestasse soccorso medico ai passeggeri. Scortati fino a Lampedusa da due motovedette della Guardia costiera italiana e da una della Guardia di Finanza, i sette vennero quindi arrestati in flagranza di reato.
In seguito la corte di Agrigento, presieduta da Atonia Sabbatino, ha rifiutato la richiesta di scarcerazione presentata dagli avvocati della difesa, Leonardo Marino e Giacomo La Russa, apportando come motivazioni il pericolo di fuga e il rischio di reiterazione del reato (in Italia i clandestini o ce la fanno da soli o muoiono! Le regole del gioco sono chiare, niente aiutini dall’esterno). A niente è valso il coinvolgimento in prima persona dell'Ambasciatore tunisino e del Console di Palermo, che stanno seguendo da vicino il caso dei sette "ostaggi d'Agrigento", come sono stati soprannominati in Tunisia, a Teboulba, da dove erano partiti per l'ultima battuta di pesca l'8 agosto, prima di soccorrere in mare i naufraghi.Non tutto è perduto. Ma dall'aula arriva anche una buona notizia. Il Pubblico ministero, Santo Fornasier, ha infatti chiesto la derubricazione del reato da articolo 12 comma 3 ad articolo 12 comma 1. Il reato contestato così non sarebbe più il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina a scopo di lucro, ma il semplice favoreggiamento dell'ingresso illegale, punito con pene da uno a cinque anni, anziché da quattro a quindici (beh.. tutto un’altra storia, no?...). Le udienze sono quindi state rimandate al 20 settembre, e sarà la volta dell'esame degli imputati. In caso di condanna, la difesa si è detta pronta a portare il caso fino alla Corte europea dei diritti umani.Mentre una vasta rete di associazioni che vanno dalla Rete antirazzista siciliana alla piattaforma dell'associazionismo euro-mediterraneo sull'immigrazione Migreurop, hanno già manifestato davanti alla Prefettura di Agrigento, venerdì 7 settembre, il caso continua a rimbalzare sui mass media internazionali. Dopo Libération, la tv al-Jazeera ha dedicato un intero servizio alla vicenda. Ai sette pescatori ha espresso la propria solidarietà anche la Lega tunisina per i diritti umani, mentre a Parigi la Fédération des Tunisiennes Pour une Citoyenneté des deux Rives sta organizzando una manifestazione davanti all'Ambasciata italiana per chiedere il rilascio immediato dei pescatori.
Poco o nulla invece nella parte continentale italiana, né Casini, da buon cristiano si è detto rammaricato, né Mastella ha minacciato ritorsioni sul governo, né Pannella ha annunciato scioperi della fame per ristabilire il diritto costituzionale. Insomma tutto come sempre.
Ma non per voi. Ora sapete.

06 settembre 2007

Law and order

Da quando Bernie è arrivato a casa la nostra quotidianità e i nostri tempi fisiologici sono stati stravolti. Comunque dopo quasi una settimana Bernie si è ambientato perfettamente nella nuova realtà che lo circonda. È molto intelligente e bello, al pari è anche ruffiano e tende a voler decidere lui quando vuole giocare, dormire, mangiare, ecc… ma io e mia moglie gli ci stiamo affezionando molto. Mi spiace molto, infatti, partire stasera per un rapido andata e ritorno a Taranto (domenica sarò di nuovo a casa), e non vederlo qualche giorno, ma mia madre ha davvero bisogno di raggiungere i nostri familiari per alcuni problemi di salute di mia zia e io devo accompagnarla visto che anche mio padre non è al 100% della forma. Vabbè proverò a portare su qualche specialità del luogo.
In questi giorni in cui ho avuto poco tempo per scriver e leggere (ho comunque portato a termine oggi la lettura di “il mistero di Mangiabarche” di Massimo Carlotto), sono stato molto colpito da questa nuova campagna di “Legge e Ordine” dei comuni di centrosinistra, subito rilanciata dal ministro Amato. Tutto in perfetto stile iuessei “Tolleranza zero”. Peccato che invece che essere rivolta ai gestori dei Racket criminali, agl’inquinatori del centro storico, a chi parcheggia nelle prossimità delle discese dei marciapiedi destinati a chi ha difficoltà nel camminare, ai bottegai evasori, ai preti che non confessano le coppie conviventi, il dito puntato è su lavavetri e nomadi, messi nello stesso calderone dei tagliagola.
Si dileggia Beccaria nella sua stessa patria, e s’insegue la destra con il loro stesso vocabolario da avventori xenofobi di birreria di lega e fascisti, capisco che certi figuri del prossimo partito democratico debbano dimostrare ad ampi settori dell’elettorato della media borghesia che il germe della giustizia sociale (noto retaggio della sinistra) sia stato estirpato con successo, ma con l’ntelligente mossa di citare Lenin e Gramsci (che ovviamente si staranno rivoltando nella tomba, compresa la teca di vetro del “piccolo padre”) per arruffianarsi i vecchi militanti del Pci che sono passati armi e bagagli sotto le vestigia del pd senza accorgersi di fare da forza lavoro ad un partito liberista e di centro, affiliato ai poteri forti, loro, i vecchi militanti del più grande partito della sinistra europea, prima della caduta del muro di Berlino, che probabilmente sfilarono e piansero ai funerali Enrico Berlinguer.
Oggi s’insegue l'Ordine con la O maiuscola, che è poi per larga parte una finzione, un'illusione. Dietro il culto dell'ordine, c'è notoriamente l'indifferenza radicale alla soluzione effettiva dei problemi: l'importante è non vederli, sottrarli alla percezione e al fastidio dei cittadini perbene, come quando si mette la mondezza sotto i tappeti, o si confina il Male (il Disordine) da qualche altra parte, nelle catacombe di Metropolis o nelle città sotterranee del crimine.
Intanto Sergio Cofferati davanti alle critiche per le sue posizioni intolleranti si schermisce definendosi un Tex Willer, amico degl’indiani (ma chiamarli nativi americani,no?), ma sembra sempre più un Peron, tronfio e ottuso. Spero solo che si eviti di finire in una dittatura dal volto umano. Che sembra tanto un prossimo slogan dei “democratici”.

02 settembre 2007

Bernie is in the house

Date tutti il benvenuto a Bernie!!!

Ad un primo sguardo potrebbe parvi un tenero cucciolo meticcio di due mesi, invece è la reincarnazione di Jimi Hendrix, infatti la prima cosa che ha chiesto, arrivando a casa, è stata una chitarra e una tanica di benzina. Si dovrà accontentare, per i suoi divertimenti, di una palla blu e di un osso plastificato rosso con zigrinatura per dare sfogo alle sue zanne….
Sono convinto che voi tutti gli darete un degna accoglienza nella blogosfera. Noi in casa siamo molto emozionati.
A scopo educativo domani lo porto allo stadio! Non potendo accedere, a causa di riprovevoli norme discriminatorie sugli animali, all’impianto sportivo, passerà il pomeriggio all’adiacente parco di “Piazza d’Armi” con mia moglie. Se il Toro vince gli regalerò una porzione extra di crocchette, se no gli farò rincorrere Ventola (il centravanti del Toro) fino a casa. Così impara a correre quello lì (Ventola intendo)!