13 dicembre 2007

Cosa vuol dire giustizia?




Ho appena finito di giocare con Bernie.
Gli tiravo un osso fatto di corda intrecciata, lui me lo riportava ed io glielo rilanciavo per la stanza, ci saltavamo addosso reciprocamente, ci mordevamo orecchie, mani, collo; allo stereo la musica era a volume sostenuto e ci esaltava. Verdena.
Avevamo bisogno di fisicità. Ho smesso quando mi sono sentito sudato e la casa mi sembrava eccessivamente calda attorno a me. Solo allora mi sono accorto dei graffi che Bernie mi aveva fatto sulle mani, leggere striature rosse che bruciavano appena un po’ a contatto con il sudore… ne ero contento davvero.
Mi sono cambiato e gli ho preparato la ciotola con le crocchette, il riso soffiato e i cereali. Io credo che non mangerò stasera.
Poi mi sono visto allo specchio e mi sono trovato bello con la mia barba lunga di un mese scarso.
Proprio bello.
L’unica cosa bella della giornata.
Oggi ci sono stati i funerali dei quattro ragazzi morti alla ThyssenKrupp.
Una folla ha invaso lo stretto sagrato del Duomo di Torino.
Tanti, troppi curiosi solo lì per farsi inquadrare dalle tv nazionali.
Tanti, troppi politici in chiesa, perché non esserci sembrava brutto. Erano gli unici che si sorridevano. Cazzo si sorridevano?
Le parole del vescovo non mi hanno consolato. Figurati se il suo brodino buonista può consigliare a fare giustizia.
E poi cosa vuol dire giustizia?
Una multa ai proprietari della fabbrica? Una pena detentiva per omicidio colposo? Ma dai.. persino nell’indulto hanno ficcato questi reati…
E poi io al carcere non credo. Non credo alla sua valenza come luogo di rieducazione.
Crederei semmai alla giustizia sociale che fa sì che se un padrone è responsabile della morte dei suoi lavoratori, venga espropriato delle sue proprietà, e che diventi lui/loro dipendente/i di una fabbrica, che si facciano loro i tre turni, lavorino loro senza apparati di sicurezza, lavorino loro con un contratto che oggi ti tiene occupato ma domani chissà, lavorino loro con la strizza che il loro stabilimento sia delocalizzato dall’altro capo del continente, lavorino loro per uno stipendio che a stento ti fa arrivare alla quarta settimana (se ti riesce…), che sentano loro i polmoni fargli male dopo 10 ore di turno in una linea di produzione in cui si sta a contatto con vernici e solventi, che arrivino loro a casa stanchi e alienati, insofferenti ai loro cari, delusi da cosa sono diventati, piuttosto di cosa avrebbero voluto essere.
Lavorino loro. Con i loro metodi di proprietari.
Sentano sulla loro pelle che cosa è il capitalismo per chi sta dalla parte sbagliata del confronto.
E poi mi dicano che cos’è la giustizia.

15 commenti:

giuy ha detto...

Lascia perdere, che la giustizia sembra sempre più un concetto irrealizzabile. Torna a giocare con il cane :) Vi avrei tanto voluto vedere :) Anche il mio gattaccio mi graffia tutta e me ne accorgo solo dopo :)

Anonimo ha detto...

Sarebbe bello si! altro che risarcimento. Uno scambio di ruoli.

Adriano Olivetti da ragazzino aveva lavorato alla catena di montaggio della fabbrica del padre. Uno degli amici della sua vita era il figlio di un operaio. Poi e' diventato il più grande dirigente che l'Italia abbia mai avuto ed ha sempre pensato ai lavoratori

Anonimo ha detto...

questa cosa la penso sempre quando sento politici e giornalisti in tv che parlano...parlano...non voglio scadere nel qualunquismo...però certe volte mi piacerebbe raccontargli la vita che faceva mio padre....sveglia presto, 20 km per andare al lavoro, ritorno a sera. le mani distrutte per tutte le sostanze chimiche con le quali è entrato in contatto. nocività, come una volta un sentito dire in un filmato degli anni 70, non è soltanto la devastazione, l'inquinamento, gli incidenti sul lavoro, ma tutto quello che il loro lavoro costringere a sopportare. sentivo una volta un giornalista del corriere parlare del lavoro precario, mi sa che forse non sapeva che cosa volesse dire trovarsi un mese in fabbrica,l'altro mese in posta, l'altro ancora da un'altra parte...con tutte le difficoltà anche umane che si presentano...non tutti si ambientano subito....non tutti riescono subito ad ingranare col lavoro...coi colleghi...coi ritmi....no, loro a queste cose non ci pensano.....poi però bisognerebbe anche fare 4 chiacchiere sugli operai...e sui lavoratori, che una aprte di responsabilità ce l'hanno pure loro...
and
www.wrong-.splinder.com

Maurone ha detto...

x giuy: Bernie e La sete di giustizia saranno sempre presenti nel mio cuore.

x effimera_mente: non conosco molto la storia degli Olivetti, certo qualcosa deve esere andato storto ad un certo momento...

x and: i giornalisti sono una bella categoria di ruffiani.. prostituiscono senza ritegno le loro intelligenze...
Grazie per la testimonianza su tuo padre. Capisco benissimo tutto quanto.

Anonimo ha detto...

Ciao Maurone,
non so se ieri hai visto "anno zero" c'era da star male, come sempre,ad ascoltare quelle storie,c'erano anche i colleghi delle vittime, non sanno se questo mese riceveranno lo stipendio,se sono ancora assunti o cosa,dopo il danno anche la beffa!
La giustizia è sempre più un utopia in questo paese, il padre di un operaio pugliese, morto sul lavoro,dopo 4 anni e mezzo è solo all'ottava udienza del processo e se ci fossere i tre gradi quando terminerà?!Probabile che muoia senza vedere una sentenza.E che sentenza sarà?!Prigione?Ma per chi,quanto si sa che gli industriali,come i politici e i banchieri sono intoccabili!L'azienda siderurgica di quest'operaio è una delle più grandi del mondo(in questo momento mi sfugge il nome), e ha una media di 3 morti l'anno.Il proprietario in alcune interviste rispetto il tema ha detto che sono "fisiologiche" per una fabbica così!!!Se gli morisse il figlio in questo modo,forse capirebbe veramente cosa è fisiologico e cosa no!
Non mi resta che l'indignazione e l'amarezza di vedere calpestato ogni diritto ed ogni dignità umana,pensando che forse un giorno potrebbe capitare anche a me.

http://veritasegrete.splinder.com/

Maurone ha detto...

X Andrea - profondooceano: credo che ti riferissi all'ilva (ex Italsider) di Taranto. Dove mio zio ha lavorato per più di 25 anni, con due gravi infortuni, compresa una ustione del terzo grado sulla schiena.
Davvero un luogo di sfruttamento, dove i lavoratori sindacalizzati sono isolati in reparti punitivi. Le verteze di mobbing sono parecchie, ma anche se le vinci ti rendono la vita un inferno, se te ne vai non trovi altro lavoro, tranne fare il galoppino per la sacra corona unita....

Anonimo ha detto...

.. sono stata un po' latitante, torno e.. che cambiamento!
E' bellissimo qui.. ho visto che ho parecchi post da recuperare.. li leggerò tutti..

un saluto :)

Anonimo ha detto...

In veneto in 15 anni il suolo agricolo è diminuito del 40%
... al suo posto capannoni e
condomini.....

secondo bisognerebbe restituire dignità al mondo contadino .. dar loro la possibilità di vivere...
mi diceva mio zio che il vino prima lo pagavano 40 in cantina sociale quest''anno invece 15...
.. molti contandini stanno eliminando le vigne ....vendereranno i campi e su quei campi sai cosa faranno .. case .. case..
rob.

Maurone ha detto...

x tutti: diamo l'addio anche a Rocco Marzo, 54 anni, sposato con due figli. Sarebbe andato in pensione tra pochi giorni. Le gravi ferite se le è procurate cercando di salvare i suoi compagni e colleghi. Un sacrificio enorme.

X Marea: ciao neh! Bentornata e a presto.

x rob: operai ed agricoltori... falce e martello... ora unite ancora nello sfruttamento.. ma c'è ancora uno spirito revoluzionario? O quantomeno una voglia di rivalsa? A volte faccio fatica a crederlo.

Anonimo ha detto...

ma ormai anche l'agricoltura è fabbrica, gli agricoltori sono operai stipendiati dai grandi distributori che dilatano sempre più il proprio margine di guadagno pagando sempre meno chi produce e facendo pagare sempre più chi compra.
E' stato emanato un provvedimneto che permette ai produttori di latte di venderlo crudo e sfuso direttamente al consumatore: vai lì con la tua bottiglia, la riempi e a casa fai bollire il latte. Quando ero piccola ci siamo sempre fatti portare il latte dal contadino dietro casa, poi più niente, devono venderlo ai grossisti. Ai tempi facevo fatica a bere il latte annacquato del cartoccio.
bisogna tagliare fuori la distribuzione che specola senza ritegno e impunita.
http://www.coldiretti.it/

Vale ha detto...

La giustizia non c'è, vero.... Non bisogna però smettere di inseguirla!

Maurone ha detto...

x effimera_mente: uhmmm.... intervento interessante... che riprende alcune mie ricerche sulla decrescita, ne dovrò parlare meglio prima o poi.

x stellavale: assolutamente sì

Anonimo ha detto...

come sempre le tue sono riflessioni articolate e sentite...io non so, caro mauro cosa sia la giustizia, se esista e dove sia se questa esiste, ho imparato a non crederci molto nella giustizia, nelle istituzioni e in tutti quei bla bla bla vestiti di bluscuro, una volta dopo avere ascoltato una canzone di vasco rossi che diceva ( E' LA VITA ED è ORA CHE CRESCI ..DEVI PRENDERLA COSI) ci ho ragionato su..mi sono detto che non è giusto che tutto quello che accade vada preso cosi come arriva, si puo' lottare , anche se spesso contro muri indistruttibili di menefreghismo e finti sorrisi di compassione..io mi son detto che...che questa cazzo di vita è una sola...anche se questo va un po' contro le mie comunque forti convinzioni religiose....è tutto confuso come vedi..nella mia testa, ma sopratutto in italia, dove non esiste nemmeno piu' la legge del taglione o la legge del piu' forte..dove le leggi sono fatte dai primi che non le seguono, dove esiste una classe politica che ha la faccia come il culo, e siede su poltrone che non merita....ma è natale..ho un piccolo albero in basso ai lati del caminetto...e non ho forza di pensare a cose negative...non in questi giorni...è un discorso forse egoistico non so..è che se ci penso a queste cose ci rimango sotto..ti auguro tutto il bene del mondo mio comprensivo amico gio'

Maurone ha detto...

x giò: un Abbracio forte anche a te. Capisco il tuo cammini, per me è stato molto simile

Anonimo ha detto...

E' morto un altro operaio. I colleghi hanno strappato via la corona mandata dai dirigenti della ThyssenKrupp...
Basta una cosa del genere a far sorgere una coscienza in quelle persone?


http://www.effimera.splinder.com/