04 giugno 2007

Cugini

Non ricordo bene quando successe. Se per effetto delle parole dei miei genitori, magari una raccomandazione, o per via di un mio ragionamento personale. O forse l’avevo sempre saputo, ma non me ne fregava nulla fino a quel giorno, un giorno in cui magari lei mi aveva fatto arrabbiare perché non voleva giocare con me o perché piangeva più del solito. Dovevo comunque avere cinque o sei anni, o giù di lì, non prima e non più tardi. La vedevo solo durante le vacanze, quando con i miei genitori, scendevamo nella Puglia assolata, stuzzicante, spigolosa e rossastra della provincia di Taranto. Andavamo dai miei nonni paterni. Per me c’erano noiose visite per salutare i parenti, interminabili viaggi per andare al mare, lunghi pranzi a base di cibi gustosi, corse dietro ai gatti nel giardino dei miei nonni, vento in faccia e giornali infilati sotto la camicia mentre con mio padre andavamo in motorino a raccogliere pigne nella vicina pineta, scherzi del genere chiudere mio nonno nello sgabuzzino degli attrezzi, e poi giocare con Maddalena. Mia cugina Maddalena. Lei era più grande di me di un anno. Ma eravamo da sempre alti uguali. Aveva capelli crespi e, cosa per me strana, pelle molto bianca, nonostante vivesse in un clima mediterraneo. Giocavamo con la sabbia se eravamo al mare, con le macchinine se eravamo a casa dei miei nonni, stavamo molto insieme. Si tratteneva molto a casa dei nostri nonni, lei, e i miei zii, abitavano in un vicolo non lontano da casa dei miei nonni, vicino al centro del paese, che non era il centro storico, quello era a metà strada tra le due case, ed era un avvallamento formato da case bianche, costruite disordinatamente nel tufo, una sull’altra senza una logica che potesse dare una qualsiasi spiegazione razionale, povere grotte con porte e finestre di legno. Casa dei miei nonni invece era più moderna, con un grande corridoio che sfociava nella sala da pranzo ed in due più piccole ambienti che erano una cucina ed un bagno, a lato del corridoio le stanze da letto, grandi ed arredate con mobili lucidi e robusti. Casa dei miei zii, era piccola, sembrava un unico corridoio stretto, dove erano ricavati gli ambienti angusti e quasi per nulla illuminati. Maddalena era silenziosa per la maggior parte della giornata, interrompeva il suo mutismo, solo per improvvisi pianti, ricco di strepiti e gesti convulsi, spesso si buttava per terra e si mordeva le labbra con infuriata foga. Ecco. Probabilmente in una di queste occasioni che capii, o mi fecero capire che Maddalena era, come dicevano i miei parenti, malata di mente. “Malata che può guarire?”, chiedevo io. “Certo che guarirà”, diceva mia nonna, “guarirà e poi si sposerà!”. Beh, non c’era da preoccuparsi allora, pensavo io. Allora perché mia madre e mio padre guardavano così sconsolati loro nipote?
Passarono gli anni. Crescendo capii, che Maddalena non sarebbe mai guarita, che non si sarebbe mai sposata, ed anche che non avrebbe mai imparato a leggere, scrivere, contare, che non mi avrebbe mai aiutato nei compiti, che non avrebbe mai imparato a parlare senza biascicare le parole.
Per tutti sarebbe rimasta una bambina, goffa e timida, gentile ed imbarazzata, ed imbarazzante, per il resto della vita. Chiusa nella sua famiglia premurosa e impreparata nello stesso tempo ad accogliere una persona schiettamente diversa.
Per me, è solo mia cugina. La mia cugina diventata donna, a suo modo. Ed anch’io sono diventato uomo a mio modo. Ed allora che differenza fa?

11 commenti:

Anonimo ha detto...

cugini.. affidabili, bauchi, opportunisti, cugine che volanoe altre che non osano volare..... che non ci si vede ...come un pugno in uno stomaco..
robibandito

tEmPhE ha detto...

siete ancora alti uguali?
ti bacio con un bacio grande!

jean-jean

Maurone ha detto...

X Robibandito: cugini specchio della società in effetti.

X temphe: quasi alti uguali, solo una decina di cm in più io, forse meno, grazie del bacio, te lo restituisco con lo schiocchio!

Vale ha detto...

Alla fine siam tutti diversi...

Anonimo ha detto...

...io ho un cugino, 15 anni, cresciuto da mia madre, che è così pieno di curiosità e voglia di leggere, un po' fuori tempo, che lo sento come fratello...
and
www.wrong-.splinder.com

Maurone ha detto...

X Stellavale: e tutti unici

x And: certi legami superano il sangue, io lo so e lo sento benissimo, forse se sono ancora vivo, lo devo a questo

Anonimo ha detto...

nessuna. ma la gente ha paura delle diversità degli altri perchè potrebbe riconoscere le proprie.

Anonimo ha detto...

ti va il nuovo allenatore?
robi.

Maurone ha detto...

X Kinda: condivido la tua osservazione, è stato così da sempre, figurati ora che vanno di moda le ParisHilton&C.

x Robi: Novellino tra quelli in circolazione è uno degli allenatori più bravi, ha un passato da calciatore granata che garantisce sul dna, ed ha la capacità di far piazzare la squadra dal dodicesimo posto in sù. Onore a De Biasi che ci ha riportato in A e fatto rimanere, ha avuto grinta Toro da vendere!

Anonimo ha detto...

che bello quando i bambini non hanno ancora imparato a vedere le "differenze"! E quando non usano ancora i più deboli per farsi "forti":

Maurone ha detto...

X Effimeramente: il fatto è che ormai i bambini apprendono sempre più velocemente, compreso i pregiudizi.