26 dicembre 2006

Italiani… brava gente?
Tra i vari luoghi comuni sulla nostra nazione uno dei più noti è che siamo “un popolo di santi, navigatori e poeti”.
Sicuramente la cosa era riferita a quell’epoca storica in cui, pur essendo un paese amministrativamente e politicamente suddiviso in staterelli retti da nobili per lo più di stirpe straniera, sfornavamo frotte di alfieri del clero, fortunati ed inconsapevoli scopritori di continenti, e fini letterati sostenuti da generosi quanto ottusi mecenati. Ora che i Papi possono pescare nei cinque continenti i candidati all’aureola, da reali pii missionari ai martiri dell’evangelizzazione e dei sistemi totalitari, da frati pugliesi analfabeti dotati di stimmate di ordinanza a creatori della finanza vaticana, ora che gl’italiani possono al massimo per lo più navigare su internet o se si mettono in marcia lo fanno verso le mete di villeggiature in agosto e intasano la Salerno – Reggio Calabria, ora che abbiamo sostituito le barzellette di Totti alla Divina Commedia, Tiziano Ferro a Pier Paolo Pasolini, “Amici di Maria de Filippi” ai caffè letterari, ora siamo fuori tempo massimo per rifarci una fama di santi, navigatori e poeti.
Attualmente penso che ci calzi un po’ meglio la citazione di Winston Churchill che diceva che “Gli Italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come se fossero guerre”.
Poi c’è quell’altro famoso detto “Italiani Brava gente”.
Un mito. Inteso come mistificazione della realtà. Tutto ben documentato nel libro di Angelo Del Boca “Italiani brava gente?” in cui vengono narrate edificanti episodi d’italianità. Si va dalle ingiustificate stragi compiute durante la cosiddetta "guerra al brigantaggio" alla costruzione in Eritrea di un odioso universo carcerario. Dai massacri compiuti in Cina nella campagna contro i boxer alle deportazioni e agli eccidi in Libia a partire dal 1911. Dai centomila prigionieri italiani lasciati morire di fame in Austria, durante la Grande Guerra, al genocidio del popolo cirenaico fino alle bonifiche etniche sperimentate nei Balcani. Acqua passata? Non direi. Apprendo (dal sito di Peacereporter) che secondo un rapporto dell’Unicef pubblicato ieri a Nairobi che siamo (col 18%), assieme a tedeschi (14%) e svizzeri (12%), ai primi tre posti per il favoreggiamento della prostituzione minorile nelle regioni costiere del Kenya. Un problema difficile da sradicare, perché alimenta una fiorente industria che frutta al Paese decine di milioni di dollari all’anno. Le ragazzine Keniote, provenienti dalle regioni interne del Paese, in alta stagione riescono a guadagnare fino a 80 dollari a notte. Una somma notevole, con cui riescono a mantenere parte della famiglia. Per questo spesso le ragazze sono spinte dagli stessi genitori a intraprendere l’attività, poi, una volta arrivate a destinazione, vengono “reclutate” da agenti specializzati che le indirizzano nei locali notturni e favoriscono l’approccio tra le ragazze e i clienti stranieri. Comprensibile che, in un quadro del genere, le attività di recupero delle ragazze portate avanti da associazioni e Ong locali si rivelino una goccia nel mare. A livello repressivo la situazione non è migliore, visto che i pochi turisti che finiscono nelle maglie della giustizia riescono a cavarsela con sostanziose mazzette elargite a giudici e poliziotti. Come si vede gl’italiani sanno far muovere l’economia nei paesi africani.
Proprio vero. Italiani brava gente. Ma non tutti. E forse sempre in meno.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

bentornato Maurino

tua monaka

Anonimo ha detto...

Più che buoni, bonaccioni, spesso finti bonaccioni per opportunismo. Quello che ci distingue non è tanto il grado di bontà, ma l'estensione della cattiveria, nel senso che abbiamo una portata talmente limitata in tutto quello che facciamo, che facciamo meno danni di tanti altri popoli. Però la frase di Churchill è troppo azzeccata! :)

Maurone ha detto...

X Monaka: grazie per essere passata :-)

X Bandabassotti: uhmmm mi pare di capire che suggerisci un concetto simile al "paraculo", che direi calza a davvero tanta gente che ci circonda, compreso quello dell'opportunista e del trasformista. La frase di Churchill è davvero di una bella cartavetro...

Anonimo ha detto...

...questa roba degli italiani brava gente, è comparsa, strisciante, e neanche troppo strisciante, nell'ultimo film di Monicelli, ispirato a un libro di Tobino...il peggiore poi è stato Mediterraneo...incredibile davvero quanto falso fosse quel film...a casa conservo foto originali scattate da mio nonno durante le campagne nei Balcani...assassini, gli italiani....
andrea
www.wrong-.splinder.com

Anonimo ha detto...

in Etiopia hanno vinto la guerra con il gas.....
massacrando migliaia di persone.. tutto per l'Impero..
robibandito

Maurone ha detto...

Ringrazio And e Robibandito per il loro contributo alla conservazione della memoria, che sappiamo essere un meccanismo che ha bisogno di essere oliato continuamente!

Anonimo ha detto...

Non ti lascio sulle spine...domani credo che scriverò...
:-)