21 novembre 2006

PiomboTorino

Pochi e rapidi pensieri dedicati ad una mattinata, quella di stamattina, in cui l’impatto con la vita e la città si presentava grigia ed umida.
Torino in versione autunno-inverno è così.
Pensate ad un risveglio dilatato per un buon quarto d’ora, pensate al silenzio di un appartamento immerso nella penombra, pensate a gesti sfumati che vanno alla ricerca di mutande e calze nel cassetto vicino al letto, pensate a quelle movenze meccaniche che compi in bagno che durano per enigmatici minuti, in cui tu perdi la lucidità psicofisica, trovandoti, al fine, inopinabilmente, vestito in modo pesante, con un gusto di menta e caffèlatte nella bocca e il mazzo di chiavi della macchina e di casa infilato nella tasca sinistra dei jeans. Ti poni la domanda: e adesso che faccio combinato in questo modo? Semplice: scendi di casa e vai a lavorare.
E fin qui niente di nuovo per nessuno vero?
Ma provate a scendere per strada e trovarvi alla periferia Nord-Ovest di Torino.
Esiste una sensazione visiva e olfattiva che ti suggerisce la presenza intorno a te di piombo.
E poi chiudono il centro alle macchine inquinanti! Ma i polmoni della maggior parte dei cittadini, magari a reddito basso o medio-basso, contano meno delle aristocratiche superfici dei monumenti o delle facciate di palazzi e chiese?
E allora come puoi sentirti bene sotto questo cielo plumbeo e in mezzo a questo effluvio di industria metalmeccanica? Bene come stare al mare. Bene come l’ultimo giorno di scuola. Bene come fare l’amore. Bene come ad una manifestazione pacifista a Roma il giorno di S.Valentino di qualche anno fa. Bene come dopo un derby vinto contro la Juve (lo so, è passato davvero tanto tempo…). Bene come quando si sta intorno ad una birra insieme ai tuoi migliori amici. Bene come dopo un primo bacio. Bene come quando leggi un libro che tu pensi sia stupendo. Bene come quando un bambino di pochi giorni ti scruta curioso e sicuro mentre sta tra le tue braccia.
No. Non ci si riesce. E allora ti capita di essere un po’ triste e malinconico.
Fino a quando decidi di avere pazienza di aspettare. Aspettare che arrivi il tempo delle vacanze, di vedere la persona che ami, di vedere la tua squadra del cuore diventare davvero più forte degli odiati cugini (anche solo per una domenica), di festeggiare la fine di una guerra, di darti un appuntamento con i quelle persone che non ti tradiranno mai, di aprire quel libro che tanto t’incuriosiva e che hai comprato da Feltrinelli, di tornare da Luciano&Michi per vedere quanto è cresciuto Simone….

Gli uomini che hanno una tempestosa vita interiore e non cercano sfogo o nei discorsi o nella scrittura, sono semplicemente uomini che non hanno una tempestosa vita interiore
(Cesare Pavese)

9 commenti:

Anonimo ha detto...

tipica sindrome da inverno che s'appresta. E' la carenza di luce solare, sai. Per assicurarsi che il rendimento dei lavoratori non cali nei giorni grigi, presto verranno creati centri dove fare docce di sole finto per mantenere il tono dell'umore.
Io sto in mezzo al verde, per lo meno. Ma queste giornate corte corte mi mettono tristezza! Se mi sbaglio ad uscire un po' tardi devo tornare con il buio. E io vado sempre in giro a piedi o in bici... :(

Anonimo ha detto...

vacanze..voglio le vacanze
robibandito

Anonimo ha detto...

Avere qualcosa da aspettare.. è quello che da forza, che fa andare avanti.
E mentre si scende le scale, si arriva alla macchina e ci si mette in viaggio.. durante il tragitto, tra auto impazzite, clacson, mentre si guarda il cielo che ha un colore così finto in città.. bè, sono quelli i pensieri che aiutano.
E allora aspettiamo, anche se certe mattine è davvero difficile e la malinconia non vuole andarsene..

Anonimo ha detto...

...tornavo oggi dalla svizzera...una mattinata limpidissima nel suo clima rigido...la prima neve sulle cime...poco traffico...tornare a casa, lavarsi...un caffè...ancora sulla pelle, la persona che ami...e poi tutto che si rovina....la gironata che ricomincia...l'ospedale che aspetta...
andrea
www.wrong-.splinder.co

Anonimo ha detto...

Torino...ci sono stata solo 5 volte, ma mi ha lasciato sensazione di desolazione, anche in centro, io vado solo per rifugiarmi nella bella mole, ed andare a trovare gli amori di tutta una vita, i miei divi, la mia Greta, Audrey, Marlene con Cary, Marlon, e James...
Un bacio grande torna presto J.
(Non che milano sia meglio nè, anche se oggi è una splendida giornata)

Maurone ha detto...

x BANDABASSOTTI: se Montezemolo leggesse le parole del tuo inizio post ti assumerebbe al volo come responsabile risorse umane!!! Complimenti per l'uso della bici, io l'adoro.

x Robibandito: immagino che il gesso ti porti a viaggiare con la mente, eh......., ma anch’io sogno spesso il mare, perdere il mio sguardo verso l’orizzonte, anche in una giornata grigia…

X Amarea: le tue parole mi danno una nostalgia, pensa che io mi commuovo anche ascoltando linea verde al mattino su RadioDue!

X Wrong: tieni duro in quell'ospedale!!!!!

X Jean: a Milano ho fatto il militare, è stata un’esperienza spartiacquee nella mia vita; certe cose di Mialno sono apprezzabili, molte meno, ma è un discorso lungo, sai…
Esistono posti bellissimi se li si associa a sensazioni adeguate e particolari, penso.
Ad esempio, io ho il cuore a Berlino...

Goccia ha detto...

bellissima la citazione di pavese..mah saro' strana io ma questo clima invernale mi infonde una certa tranquillita..

Anonimo ha detto...

come ti capisco, io nella periferia Nord-ovest di Torino ci sono nato, e il derby vinto contro la juve l'ho provato (quello del 3-2 in 3 min e 40 sec.).
La città è un moltitudine dove anche il cielo si vede diversamente a seconda di dove sei...

Interessante il tuo blog, continuerò a leggere....

Vale ha detto...

Io ho molti problemi coi torinesi, ma la Torin malinconica, grigia, autunnale, l'adoro.....