Poesia per un’amica.
Non credere che le canzoni siano solamente un momento di tempo perso.
Non credere che i bambini siano tutti felici e le loro madri arrabbiate.
Non credere che il mare sia solo una pozza d’acqua per turisti annoiati.
Non credere che non serva molto assaggiare il sale dalle dita.
Non credere che se una stella non si veda, non ci sia, è solo aldilà del pensiero.
Non credere che disobbedire faccia lacrimare gli occhi come scrivono sul giornale.
Non credere che avere gambe lunghe serva solo ad inciampare nelle fessure della vita.
È tutto quasi folle, è tutto quasi diverso.
È tutto sotto la base delle cose, è tutto dove è sempre stato.
Scorrono le emozioni, che sanno di nuvole e terra, in questa nostra vita.
Scorrono le persone nelle nostre risate e sulle nostre pelli, in questa nostra curiosità.
Scorrono le parole dei libri letti e delle grida sparse, in questa nostra ricerca di se stessi.
Scorrono le immagini scattate e quelle idealizzate, in questa nostra memoria.
Scorrono le luci di un bar e dei viali da quadri impressionisti, in questa nostra ansia.
Scorrono le piccole storie intime e da avventure indifferenti, in queste nostre stanze.
Scorrono le bottiglie di vino e i bicchieri opachi, in queste nostre sere.
È tutto quasi folle, è tutto quasi diverso.
È tutto sotto la base delle cose, è tutto dove è sempre stato.
E dove tutto è sempre stato è dentro di noi.
Dentro la nostra casa.
Dentro la nostra storia.
Dentro i nostri passi.
Dentro le nostre parole.
Dentro i nostri sbagli.
Dentro le nostre conquiste.
Dentro.
Non credere che le canzoni siano solamente un momento di tempo perso.
Non credere che i bambini siano tutti felici e le loro madri arrabbiate.
Non credere che il mare sia solo una pozza d’acqua per turisti annoiati.
Non credere che non serva molto assaggiare il sale dalle dita.
Non credere che se una stella non si veda, non ci sia, è solo aldilà del pensiero.
Non credere che disobbedire faccia lacrimare gli occhi come scrivono sul giornale.
Non credere che avere gambe lunghe serva solo ad inciampare nelle fessure della vita.
È tutto quasi folle, è tutto quasi diverso.
È tutto sotto la base delle cose, è tutto dove è sempre stato.
Scorrono le emozioni, che sanno di nuvole e terra, in questa nostra vita.
Scorrono le persone nelle nostre risate e sulle nostre pelli, in questa nostra curiosità.
Scorrono le parole dei libri letti e delle grida sparse, in questa nostra ricerca di se stessi.
Scorrono le immagini scattate e quelle idealizzate, in questa nostra memoria.
Scorrono le luci di un bar e dei viali da quadri impressionisti, in questa nostra ansia.
Scorrono le piccole storie intime e da avventure indifferenti, in queste nostre stanze.
Scorrono le bottiglie di vino e i bicchieri opachi, in queste nostre sere.
È tutto quasi folle, è tutto quasi diverso.
È tutto sotto la base delle cose, è tutto dove è sempre stato.
E dove tutto è sempre stato è dentro di noi.
Dentro la nostra casa.
Dentro la nostra storia.
Dentro i nostri passi.
Dentro le nostre parole.
Dentro i nostri sbagli.
Dentro le nostre conquiste.
Dentro.
